Il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi è stato aggredito e ricoperto di sterco durante un dibattito alla Festa dell’Unità di San Miniato. L’aggressore è un allevatore che ha messo in piedi due anni fa una macelleria islamica che si è dovuta scontrare con i limiti e le prescrizioni della legge regionale. In particolare sul numero consentito per la macellazione dei capi con rito halal fissato in 40 in un anno. Una vicenda che è stata al centro di polemiche aspre e di battaglie condotte dallo stesso allevatore.
In serata, forse al culime dell’ira, si è presentato al dibattito per attaccare Rossi a viso aperto. Il dibattito non era ancora iniziato quando l’uomo gli si è lanciato contro. Panico in sala. Il presidente è caduto a terra, ma ha cercato anche di difendersi. Poi l’aggressore gli ha tirato un secchio di sterco sotto lo sguardo smarrito di sindaci e dirigenti. Immediato l’intervento dei carabinieri. Rossi ha detto: «Arrivare fino a questo punto è intollerabile, va espulso dal partito e deve stare fuori dalle nostre feste». A seguito dell’episodio, il presidente della Regione Toscana si è dovuto recare in ospedale per dei graffi provocatigli dall’aggressore e per il timore che a contatto con lo sterco potessero risultare infezioni. Grande paura della moglie.
Sul caso è intervenuto il consigliere regionale Antonio Mazzeo, che su Facebook ha postato una foto del palco imbrattato di letame. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha telefonato per esprimere la sua “solidarietà e vicinanza” al presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, secondo quanto si apprende dallo staff del presidente della Regione. Rossi era alla festa per presentare il suo libro ‘Rivoluzione socialista’.
Poi lo stesso Rossi ha commentato così su Facebook: “Se pensano di fermarmi così, si sbagliano di grosso”
Paola Galgani (segretaria generale della Camera del lavoro fiorentina): “Desidero esprimere la vicinanza mia personale e di tutta la Cgil di Firenze al presidente della Regione per quanto successo ieri sera. E’ inaccettabile esprimere il dissenso con gesti violenti e offensivi. Oltre che a Rossi, la nostra solidarietà va al senso civico del rispetto ferito da un imbarbarimento che ormai dilaga. La Cgil difenderà sempre il diritto di dissentire e il dovere di farlo democraticamente e pacificamente”
La Cisl Toscana esprime solidarietà a Rossi: “Qualunque protesta o contestazione – dice il segretario generale Riccardo Cerza – deve sempre restare nell’alveo della non violenza e del rispetto delle persone e delle istituzioni che esse rappresentano. Quello che è accaduto ieri sera è un fatto grave che è andato ben al di là, arrivando all’aggressione fisica, che non può mai essere tollerata. Esprimiamo per questo tutta la nostra vicinanza e solidarietà al presidente Rossi”.
“Piena solidarietà al presidente Rossi. Le critiche, anche forti, non devono mai travalicare il senso del rispetto verso le persone”. Queste le parole del segretario della Uil Toscana, Francesca Cantini. “Un gesto molto grave e antidemocratico – aggiunge Cantini – È inaccettabile la protesta che arriva fino all’aggressione fisica. Questi metodi non ci appartengono e li respingiamo con forza. La politica, a ogni livello, deve innanzitutto coltivare nelle persone la cultura del rispetto per l’altro. Per questo come Uil Toscana esprimiamo vicinanza al presidente Rossi”
Solidarietà anche dal capogruppo M5S Andrea Quartini che ha telefonato al presidente della Regione per testimoniare, a nome del gruppo, la sua solidarietà per il fatto increscioso del lancio di letame che ha interessato Enrico Rossi. “La politica deve rimanere nel dialogo civile”, ha detto Andrea Quartini al Presidente.Unanime anche la solidarietà della Giunta comunale di Prato guidata dal sindaco Matteo Biffoni. “Questa non è una contestazione, questa è pura maleducazione e di basso livello – ha sottolineato il vicesindaco Simone Faggi -. Il dibattito, la critica, la contestazione sono giuste e legittime quando non si è d’accordo, ma questi gesti non sono in alcun modo giustificabili”. Matteo Biffoni ha espresso solidarietà al presidente della Regione anche a nome dell’Anci Toscana.
Vicinanza al presidente della Regione Toscana è stata espressa pure dal sindaco di Firenza Dario Nardella che su Twitter scrive: “Nessuna diversità di opinioni giustifica aggressioni come questa”.
Solidarietà da parte dei veterinari pubblici italiani. Un’aggressione, quella rivolta a Rossi, che si aggiunge a numerose altre subite dai veterinari pubblici nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali da parte di operatori che non accettano regole e condizioni per assicurare il rispetto delle norme sanitarie e la salute collettiva.
Più volte il SIVeMP ha rappresentato come i veterinari pubblici in prima linea rischino ogni giorno di essere presi a male parole e aggrediti perché rappresentano negli allevamenti, anche nelle realtà rurali più isolate, o nelle imprese alimentari artigianali e industriali l’Autorità Sanitaria Regionale.
Ci auguriamo che l’increscioso attacco al Presidente Rossi non abbia lasciato danni e nel rinnovargli la nostra vicinanza e i migliori auguri, ci permettiamo di auspicare che anche per i veterinari pubblici si avvii una fase di attenzione e di protezione per evitare il diffondersi di insofferenze e ostilità alle funzioni di sanità pubblica veterinaria e danni ai sanitari esposti.
1 agosto 2016 (fonte La Nazione)