Sindaco Flavio Tosi, la Lega riparte dal Lingotto di Torino con l’obiettivo ambizioso di riconquistare i ceti produttivi settentrionali: Maroni ce la può fare?
«Credo proprio di sì. Stamattina il segretario Roberto Maroni, agli Stati Generali del Nord, illustrerà le linee d’azione con cui la Lega intende parlare ai ceti produttivi per far ripartire il Paese: abbiamo invitato il presidente di Confindistria Squinzi, le fondazioni bancarie, il leader della Cisl Bonanni e il ministro Passera per dialogare con i protagonisti della società e tentare di uscire dalla crisi». Dal programma emerge il profilo di una Lega molto pragmatica, che abbandona la secessione della Padania per lanciare la macroregione del Nord: a cosa puntate? «La macroregione tra Veneto, Lombardia e Piemonte va costruita con la stessa formula della città metropolitana, con un patto di consultazione tra i governatori che non comporta l’annullamento della forma istituzionale della Regione, così come previsto dalla Costituzione. Maroni ha annunciato una raccolta di firme per presentare una proposta di legge di iniziativa popolare ad hoc. Oggi verrà ufficializzata: vogliamo dare vita ad una federazione di regioni che con il referendum possa definire un proprio sistema fiscale autonomo. Proponiamo che Piemonte, Lombardia e Veneto si tengano i tre quarti del gettito fiscale versato dai cittadini: in termini concreti si tratta di aumentare del 110 per cento le risorse di queste tre regioni». Avete invitato anche il ministro Corrado Passera, quindi non è vero che odiate il governo Monti… «Come sindaco di Verona e segretario della Lega Nord del Veneto non posso che confermare la mia stima nei confronti dei ministri Passera e Ornaghi. Le persone vanno sempre valutate dai fatti concreti. Il giudizio sul governo Monti invece è molto negativo, al punto che abbiamo proposto l’euro a due velocità per uscire dalla grave crisi finanziaria: rispetto ad un anno fa, il debito pubbico è aumentato ulteriormente, il Pil è crollato del 2,4% e siamo stati massacrati dalle tasse: Monti ha solo ridato stima e credibilità internazionale all’Italia dopo la disastrosa esperienza di Berlusconi». Il premier Monti ha dato la sua disponibilità a guidare il governo anche dopo il 2013: lei che ne pensa? «Monti ha deciso di candidarsi e di sottoporsi al vaglio degli elettori? Tanti auguri e in bocca al lupo. È un buon segno per la democrazia: dovrà fare i conti con il giudizio degli italiani, stremati dal disastro economico del “governo dei professori’’. L’Italia si salva con un federalismo alla catalana o con un’autonomia speciale sul modello Trentino Alto Adige perché il centralismo burocratico di Roma continua a divorare le risorse del Nord. E il no del Parlamento al passaggio di Lamon dal Veneto al Trentino è la conferma che i partiti romani non cambiano mai: vale per il Pdl e il Pd». Se la Lega non fosse stata travolta dallo scandalo Bossi, potrebbe gridare a gran voce Roma ladrona: l’inchiesta sui fondi della regione Lazio fa riflettere. Lei che ne pensa? «La Polverini non è Fiorito, ma a Roma impera un sistema che difende lo status quo e quindi bisogna cambiare le leggi per impedire che un consigliere regionale possa spendere 100 mila euro». Anche i 60 consiglieri regionali del Veneto sono nella bufera per il benefit forfettario di 2100 euro al mese che integra lo stipendio… «Non c’è alcuna analogia, il Veneto è molto ben amministrato e vanta il costo dell’apparato pubblico più basso d’Italia. Quanto ai compensi forfettari ai consiglieri, si tratta di cambiare una norma sbagliata e introdurre la trasparenza. Tutte le voci dello stipendio vanno messe in busta paga e sottoposte al prelievo fiscale, mentre i rimborsi delle spese debbono essere documentati con le pezze giustificative. Il forfait di 2100 euro al mese finisce per premiare chi sta seduto in poltrona e penalizza chi gira in lungo e in largo il Veneto per l’attività politica». Sindaco Tosi, lei quanto guadagna al mese? «Il mio stipendio netto è di 4100 euro al mese, da cui devo togliere 1500 euro che verso nel fondo integrativo per il vitalizio da consigliere regionale. Sono stato sette anni a Venezia come consigliere e vicepresidente della giunta veneta e guadagnavo decisamente di più. Molto di più. Oggi sono cambiati i tempi, le famiglie hanno difficoltà ad arrivare a fine mese e chi fa politica ne deve prendere atto: le indennità vanno tagliate. Sia quelle dei parlamentari, sia quelle dei consiglieri e assessori regionali». Sindaco Tosi, l’ex ministro Galan continua a proporre un patto trasversale e cita lei e Cacciari come possibili interlocutori: si apre una fase nuova nel centrodestra? «Galan è uno spirito libero e trovo positivo che proponga di costruire un’alleanza trasversale per difendere il Nord: si tratta di esportare il modello di liste civiche che ha sostenuto la mia elezione a sindaco di Verona anche alle politiche del 2013. Tosi, Cacciari e Galan insieme? Perché no. E siamo pronti ad aprire le porte a chiunque sostenga gli interessi del Nord».
Il Mattino di Padova – 29 settembre 2012