Gran folla in Fiera a Verona per il «battesimo». Il vicesindaco (sospeso Pdl) Giacino: voteremo Carroccio, poi si cambia
VERONA — Il dado è tratto. Si apre la fase due della lista Tosi, che da Verona è pronta ad essere esportata come nuovo contenitore politico regionale (e magari nazionale) – «ma non sarà un nuovo partito» – rivolto ai «moderati» e alle persone di «buon senso» che non si riconoscono nella Lega Nord perché, spiega il vicesindaco Vito Giacino, attualmente sospeso dal Pdl assieme ad altri 13 per l’appoggio a Tosi lo scorso maggio, «noi non saremo mai leghisti». Tuttavia, tra tre giorni si vota e la lista Tosi (potrebbe chiamarsi «Prima il Nord»), non ci sarà. Quindi? «In queste elezioni, anche i non leghisti potrebbero votare Lega per dare forza a questo progetto», suggerisce Flavio Tosi.
E Giacino, con una chiosa evidentemente studiata in precedenza, raccoglie l’assist: «Propongono a nome di tutti quelli che sono in sala, un contratto – dice il vicesindaco – perché so che Flavio è persona di parola. Tutte le persone non leghiste diano una prova di fiducia votando la Lega Nord se Tosi si impegna a portare avanti questo progetto a partire da martedì». E Berlusconi? «Gli vogliamo bene, umanamente – dice Giacino – ma un voto a lui è un voto in difesa. Noi vogliamo dare un voto di speranza, non di paura». All’auditorium Verdi della Fiera va in scena una prova di forza massiccia e muscolare dei pretoriani del sindaco. Ci sono 750 posti a sedere, ma sono esauriti anche i posti in piedi: tanti devono rimanere fuori. «Duemila persone», stima Giacino. «Almeno 500 sono i miei boys», si vanta l’assessore comunale Marco Giorlo. Ci sono tutti i volti più o meno noti della lista del sindaco: consiglieri comunali, di circoscrizione, consiglieri d’amministrazione negli enti pubblici. Arrivano anche il segretario provinciale della Lega Nord, Paolo Paternoster e l’europarlamentare Lorenzo Fontana, salutati da un applauso.
In prima fila siede il presidente del Catullo e di Confcommercio, Paolo Arena. «Sono qui a titolo personale – precisa – mi interessa molto questo progetto». E il progetto è quello di cui si parla da settimane, se non da mesi, che tuttavia solo ieri sera ha avuto l’imprimatur ufficiale: la lista Tosi, nata a Verona nel 2007 e confermata nel 2012 senza più il Pdl, è pronta a navigare in mare aperto, fuori dai confini della città. L’ispirazione diretta è quella della Csu bavarese, Tosi il suo leader designato: «Quanto sarebbe stata bella una sfida in queste elezioni tra lui e Renzi», sospira Giacino. Primo test sarà la tornata delle amministrative di maggio, dove – dice Tosi – «non escludo che la lista Tosi si presenterà nei comuni al voto con la Lega Nord». Già perché, nelle idee, la nuova lista Tosi non rimpiazza il Carroccio, ma lo affianca. Ma il disegno è molto più ampio, perché «bisogna dare un’alternativa ai moderati che votano Grillo, colmando il vuoto riempito dall’anti-politica». E Tosi è convinto che «un modello Verona su larga scala può funzionare sia a livello regionale che a livello nazionale». È un nuovo partito? E Tosi abbandona la nave a tre giorni dal voto, come gli ha rimproverato Galan? «Forse è dispiaciuto perché un’idea simile l’aveva avuta lui ma non l’ha portata avanti – stiletta Tosi – Poi ripenso alle comunali di Verona nel 2002, di Vicenza cinque anni fa e di Padova quattro anni fa: chi ha portato il centrodestra sugli scogli, io o Galan?».
Alessio Corazza – Corriere del Veneto – 21 febbraio 2013