Aggiornamento. Massimo Sartori, il 49enne di Pozzonovo trovato sbranato da due rottweiler domestici nel giardino di casa sua, non è morto per i morsi dei due cani intestati alla compagna ma per un malore.
Dal Gazzettino. Sbranato dai suoi due rottwailer, Kyra e Colt, appena varcato il cancello di casa, a Pozzonovo. La compagna, di ritorno dal lavoro, mercoledì sera poco dopo le 21.30, ha trovato Massimo Sartori, 49 anni, in un lago di sangue, orrendamente sfigurato con il braccio destro quasi staccato dal corpo. Sconvolta, la donna, Romina Polonio, fidanzata con la vittima da oltre 20 anni, ha chiamato il 118.1 sanitari l’hanno guidata per telefono nella rianimazione e, una volta arrivati, anche loro hanno fatto il possibile per salvare la vita al quarantanovenne, ma non c’era più nulla da fare: il suo cuore aveva smesso di battere per sempre. Sul suo corpo erano evidenti i segni dei morsi dei cani.
Ma sulla vicenda c’è un giallo: Massimo Sartori era cardiopatico e, dopo una prima ispezione del medico legale, è emersa la possibilità che a stroncarlo sia stato un malore e che i due animali possano averlo aggredito solo una volta a terra. I cani non avevano mai dato segnali di squilibrio o aggressività, ha spiegato la compagna della vittima ai carabinieri, intervenuti sul luogo della tragedia. Non si capisce, dunque, cosa possa aver scatenato la loro furia.
I rottweiler – Colt, maschio di due anni, e Kyra, femmina di 9 – sono stati catturati da due “cinovigili” e dal maresciallo della stazione dell’Arma di Tribano e trasportati al canile dell’Ulss 6 di Selvazzano. Il pubblico ministero di Rovigo, Andrea Bigiarini, nelle prossime ore dovrebbe disporre l’autopsia sul cadavere per comprendere esattamente la dinamica della morte.
L’AGGRESSIONE Massimo Sartori nel tardo pomeriggio di mercoledì era passato a trovare i suoceri in via Arzere ad Arteselle di Solesino. Poi è tornato verso casa visto che ormai anche la compagna stava per rientrare dopo il suo lavoro, in una clinica odontoiatrica. Avrebbero così cenato assieme e passato una serata serena. Il quarantanovenne ha dunque parcheggiato il suo Suv blu quasi davanti al cancello dell’abitazione, al civico 91 di via Solco, stradina persa nella campagna di Pozzonovo.
Poi il buio. Cosa sia successo da quel momento, fino all’arrivo della compagna, non è chiaro. L’uomo ha varcato il portone metallico e ha fatto qualche passo verso la porta di casa. Proprio qui, in mezzo al cortile, riverso a terra in un lago di sangue e orrendamente sfigurato dai morsi dei suoi due cani, è stato ritrovato poco dopo le 21.30 da Romina Polonio, cui sono effettivamente intestati gli animali all’anagrafe canina. La scena ha completamente sconvolto la donna che, nonostante lo choc, ha immediatamente capito la gravità della situazione. Massimo non si muoveva, non respirava ed era stato morso violentemente dai rottweiler che gli hanno quasi strappato un braccio. I due animali poi erano rimasti all’interno del giardino, a poca distanza dal corpo, ormai senza vita, del padrone.
I SOCCORSI Romina Polonio ha chiamato il 118, che l’ha guidata telefonicamente nella rinaimazione. Quando l’ambulanza è arrivata, ha chiuso i Kyra e Colt nel loro recinto da oltre 300 metri quadri. E poi ha avvertito, completamente fuori di sé la sorella Katiusa, che si è precipitata a Pozzonovo da Stanghella assieme al marito. Per Massimo Sartori, però, non c’era più nulla da fare. Stroncato dai morsi dei cani o da un infarto. I sanitari non hanno potuto che constatarne il decesso. I militari, diretti dal comandante della Compagnia di Abano, tenente colonnello Marco Turrini, hanno iniziato a eseguire i rilievi e ad ascoltare i vicini di casa. Nessuno è intervenuto e, dai primi riscontri, pare che nessuno abbia nemmeno sentito nulla. Forse perchè i vicini erano abituati all’abbaiare particolarmente poderoso dei due cani. Cani che la donna che abita nella casa a fianco di quella di Massimo e Romina assicura: «Quegli animali mi facevano paura. Ho la pelle d’oca a pensare a cosa è successo. Abbaiavano sempre e mi spaventavano».
I militari hanno chiesto l’aiuto dei “cinovigili” per recuperare Kyra e Colt, che sono poi stati portati nel canile di Selvazzano e verranno tenuti in osservazione per 10 giorni. Secondo il dirigente del servizio veterinario dell’Ulss, Aldo Costa, sono vari i motivi per cui i cani possono aver agito in questa maniera: potrebbero non aver riconosciuto il padrone oppure addirittura tentato di “svegliarlo” dopo il malore, eccedendo nella forza, vista anche la loro mole
L’INTERVISTA ALL’ESPERTO
«ORA LI STIAMO TENENDO SOTTO OSSERVAZIONE, POI INFORMEREMO IL MAGISTRATO SUL COMPORTAMENTO»
«I cani sono animali, non dimentichiamolo». Così esordisce Aldo Costa, direttore del settore Veterinario dell’Ulss 6, commentando quanto accaduto ieri a Pozzonovo.
Dottore, che spiegazione può esserci a una tale tragedia? «Preferisco parlare in generale, non del caso specifico, visto che non si sa ancora nulla di quanto successo. Attendiamo l’esame dell’anatomopatologo sul corpo della vittima. In ogni caso, spesso ci dimentichiamo che i cani sono pur sempre animali, con degli istinti. L’uomo, migliaia di anni fa ha deciso di addomesticarlo perché è un animale utile e non eccessivamente pericoloso. Ma questo non vuol dire che non abbia istinti. Insomma. Il cane non è un peluche».
Ma per quale motivo potrebbe aver aggredito il proprietario? «Le motivazioni sono molte. Potrebbe anche non averlo riconosciuto. Può succedere. Come può anche essere successo che il proprietario si sia messo in mezzo a una loro lite e abbia avuto la peggio. Ma non è da escludere nemmeno che magari abbia avuto un malore o sia semplicemente caduto e i due cani abbiano cercato di stimolarlo nel tentativo di “chiamarlo”, ovvero che il loro obiettivo non fosse quello di fargli del male. Ovvio che un cane dovrebbe avere il controllo del morso, ma ci possono essere varie spiegazioni».
Lei ha visto questi due cani, Ky-raeColt? «Certamente, sono entrati ieri sera (mercoledì, ndr) e ovviamente sono molto spaesati. Abituati alla loro casa, si trovano in un posto diverso, è una reazione normale. Per il resto stanno bene». E come le sono sembrati? «A una prima impressione la femmina è un cane molto sicuro di sé, vista anche la sua età. Non manifesta comportamenti aggressivi, come pure il maschio. Sono cani con una buona capacità di relazionarsi con l’uomo».
Che futuro spetta loro? «Sono ricoverati in canile e resteranno sotto osservazione 10 giorni. Così succede ai cani che morsicano, sia per valutare l’ipotesi della trasmissione della rabbia, sia per valutare le condizioni comportamentali. Alla fine di questo percorso daremo comunicazione anche al magistrato».
E poi? «E poi questi cani hanno un proprietario, che sarà la prima persona che verrà interpellata, ovviamente, magari li rivorrà avere».
È possibile che vengano soppressi? «Non si sopprimono gli animali senza sapere cos’è successo e il motivo per cui hanno morso. Questi animali sono nelle mani di professionisti che fanno il loro lavoro con coscienza. Non siamo in America e nemmeno in un film».