Trattenute conguagli fiscali. L’incubo delle pensioni tagliate
La trattenuta per il conguaglio fiscale viene calcolata in automatico dell’Inps. Giusto due caffè al bar, poi un lungo digiuno: ecco cosa si può fare con due euro. Sì, un digiuno lungo un mese. Sperando di non dover pagare utenze, di non avere da saldare un mutuo o onorare un affitto. Perché i due euro sono il totale di una pensione: con una cifra simile non si vive neppure nel terzo mondo.
Eppure, questo mese molti pensionati – soprattutto ex Inpdap – hanno avuto la sgradita sorpresa. Come Maria S., per 65 anni insegnante, che sul conto si è trovata la miseria di 4 euro: «Due miei e due della reversibilità di mio marito – spiega – Già dall’inizio dell’anno mi hanno ridotto la pensione di 150 euro e altri 200 di reversibilità perché con le nuove norme le due pensioni fanno cumulo e scatta l’aliquota maggiore. Sono trattenute già sostanziose, ma trovarmi questo mese con 2 euro di pensione mi sembra assurdo. Ho chiamato l’Inpdap e non hanno saputo darmi risposte neppure loro. Anche perché quando erano stati fatti i conteggi, mi era stato assicurato che non c’erano problemi».
Però, questo non è un caso isolato. Anzi: i Caf e gli uffici Inpdap sono tempestati da richieste di delucidazioni. Spiega Maria Teresa Carradori, dirigente provinciale dell’ex Inpdap (confluita con il Decreto Salva Italia nell’Inps): «Si tratta di un recupero del conguaglio fiscale, e fino all’anno scorso noi facevamo in più rate, lasciando in pensione il minimo Inps. Confluendo in Inps, dobbiamo seguire le loro procedure: recuperano tutto ciò che è da pagare lasciando due euro simbolici solo per non chiudere la posizione pensionistica, perché altrimenti sarebbe complicato riaprirla. Questo significa che se questa trattenuta non è stata sufficiente, la parte residua verrà trattenuta dalla prossima pensione». Va bene, si fa per dire. Però almeno una lettera per avvertire i pensionati di ciò che sarebbe accaduto, si poteva anche scrivere.
«Purtroppo i pensionati lo hanno saputo prima di noi – ammette Carradori – Non sappiamo neppure quanti siano i pensionati coinvolti perché non ci è stato fornito neppure un tabulato».
Il secolo XIX – 21 marzo 2013