Le condizioni di lavoro durante il periodo Covid-19 hanno influito «molto» o «abbastanza» sulla salute psico-fisica del 71,1% del personale medico della sanità veneta. In questo stesso periodo il 70,3% dei dottori dipendenti nelle corsie regionali ha subito un’aggressione fisica o verbale. Il dato emerge da un sondaggio effettuato a giugno e luglio dal sindacato Cimo-Fesmed del Veneto, e presentato a livello preliminare alla quarta Commissione del Consiglio regionale. I risultati emergono da 128 questionati sui circa 1.000 inviati agli iscritti della Federazione; il 51% ha risposto dalla provincia di Venezia. Sono circa 7.054 i medici dipendenti del Veneto. Dei medici consultati, il 59,4% ha risposto di aver contratto il Covid-19, in una delle sue forme. Il 67,2% ha detto di conoscere personalmente da 2 a 10 colleghi che si sono ammalati durante il servizio negli ultimi 10 anni per patologie cardiovascolari, ortopediche, psichiatriche, di deficit sensoriale e neoplasie. Il 48,5% ha riferito di aver sviluppato una o piu malattie durante il servizio (cardiovascolare, ortopedica, psiconeurologica), il 28,8% ha conseguito limitazioni per il lavoro notturno.
Con tutti i limiti di questo sondaggio – commenta il presidente regionale, Giovanni Leoni – il primo dato è la numerosità delle risposte, sulla base dei risultati ottenuti. I dati sono preoccupanti per quanto riguarda la salute e le condizioni di lavoro dei medici dipendenti del Veneto, e sarebbe auspicabile conoscere la realtà del fatti in modo più approfondito».
Il Mattino di Padova