Con una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la Lega anti-vivisezione (Lav) chiede che «la gestione degli orsi del Trentino sia riportata nell’alveo delle competenze Statali, così come disposto dall’articolo 117 della Costituzione». «Riteniamo — scrivono gli animalisti — che la Provincia, pur essendo riuscita a ricostituire una popolazione vitale di orsi sul suo territorio, non abbia mai dato sufficiente rilievo alla diffusione delle buone pratiche da attivare nel caso di un incontro tra uomo e orso».
Sottolineano inoltre il fatto che Life Ursus non sia stato «un atto derivante dall’iniziativa di qualche amministratore locale, ma un importante progetto cofinanziato dall’Unione Europea, un progetto di successo il cui obiettivo non si limita alla semplice reintroduzione degli animali, ma che punta a tutelare e rafforzare gli equilibri degli ecosistemi». Se il problema degli incidenti dovesse acuirsi, la Lav prevede «il fallimento del progetto», considerando anche le crescenti «invettive di parte di consiglieri provinciali, che incitano i cittadini a imbracciare i fucili per farsi giustizia da sé».
L’ordinanza del presidente della Provincia Rossi, che oggi si incontrerà a Roma con il ministro per l’ambiente Galletti, in cui si autorizza la cattura dell’animale responsabile dell’aggressione del 10 giugno e eventualmente il suo abbattimento, ha aggravato le preoccupazioni degli animalisti. La Lav si appella a Mattarella, «ben conoscendo la sua sensibilità sulla tutela degli animali e della natura oltre che del suo ruolo di garante della nostra Costituzione», per ottenere due obiettivi ritenuti fondamentali «che fino ad oggi la Provincia non è stata in grado di proporre: una seria, diffusa, puntuale campagna informativa sulle linee guida per la serena convivenza tra gli orsi e gli uomini; una profonda revisione del Pacobace, il protocollo che dispone le azioni verso gli orsi considerati problematici, al fine di garantire la massima tutela degli orsi, così come disposto dalle direttive comunitarie e dalle norme nazionali».
Il dibattito corre anche su Facebook.
Venerdì (due giorni dopo l’aggressione ai danni di Wladimir Molinari) è stata creata la pagina «Pro referendum Life Ursus». «Un referendum può portare alla decisione giusta — scrivono gli amministratori della pagina —. Giusto non significa eliminare il progetto Life Ursus, e neppure mantenerlo: giusto è dare modo alla popolazione di scegliere».
Ieri i consiglieri Borga e Civettini (Civica Trentina) hanno proposto una mozione alla giunta perché riduca il numero di orsi in Trentino, considerato «non più sostenibile per un territorio di modeste dimensioni». «È necessario affermare — scrivono — che la presenza dell’orso può essere accettata solo se subordinata alla sicurezza delle persone, secondo il principio per cui la vita di ogni essere umano viene prima di quella di qualsiasi animale». I due consiglieri invitano anche a una riflessione sulla ricomparsa dei lupi in Trentino, che «è facile prevedere comporterà problemi simili relativamente alla gestione del loro numero».
Fabio Parola – Il Corriere del Trentino – 16 giugno 2015