di Valentina Calzavara. Nella Marca si alza l’allerta per l’arrivo della zanzara coreana (aedes koreicus), un insetto originario dell’Asia. Sebbene sia meno aggressiva della zanzara tigre, la cugina coreana è più pericolosa perché costituisce un vettore perfetto per la trasmissione dell’encefalite giapponese, un virus che provoca seri danni al cervello e che, nei casi più gravi, può portare alla morte.
Altro motivo per il quale la coreana verrà controllata attentamente è la sua somiglianza alla zanzara aedes aegypti, una specie diffusa in America Latina dove è la principale responsabile dell’epidemia di virus Zika. Un’infezione grave, questa, se contratta dalle donne in gravidanza perché basta una puntura infetta per causare microcefalia fetale e dunque malformazioni e problemi neurologici nel nascituro. Uno spauracchio che l’Organizzazione Mondiale della Sanità sta monitorando su scala globale, per rilevare anche i casi d’importazione. Uno, agli inizi di gennaio, è stato registrato al Ca’ Foncello, dove una paziente italo-venezuelana di 53 anni, in vacanza a Treviso per Natale, ha ricevuto la diagnosi di virus Zika. La donna si è sentita poco bene durante il soggiorno, presentando febbre a 38,5, dolori articolari, lacrimazione e rush cutaneo che hanno spinto i medici trevigiani a ricoverarla fino al termine della contagiosità.
Il caso, accaduto durante la stagione invernale (in assenza di zanzare) si è risolto positivamente. Con l’arrivo della bella stagione l’attenzione sarà innalzata perché lo Zika si trasmette attraverso le zanzare. Se un malato viene morso l’insetto diventa portatore della patologia e può trasmetterla a un’altra persona. Per questo la zanzara coreana, parente della aegypti, sarà l’osservata speciale dell’estate 2016 anche nella Marca, dove si sta diffondendo nelle zone in cui il clima è più fresco.
Le larve di koreicus sono state rinvenute tra Valdobbiadene, Segusino e in qualche comune limitrofo. Dunque, in vista del periodo caldo, la presenza degli insetti sarà controllata dai dipartimenti di Prevenzione delle tre aziende sanitarie trevigiane.
«Notiamo che la aedes koreicus sta colonizzando l’area della Pedemontana. Non va creato allarmismo ma dobbiamo stare attenti al fenomeno. Dato che la coreana è portatrice di virus simili a Zika, come l’encefalite giapponese, dobbiamo fare prevenzione attivando tutte le misure necessarie ad arginare la sua diffusione e con essa quella di tutti gli altri tipi di zanzara presenti nel territorio», spiega Mauro Ramigni, responsabile del Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Usl 9.
Proprio in questi giorni alle Usl 7, 8 e 9 è arrivata la nota regionale per l’avvio delle attività di disinfestazione finalizzate a diminuire il numero di zanzare. L’informativa – redatta a conclusione di un monitoraggio nelle province di Treviso, Venezia, Vicenza, Padova e Verona sul livello di infestazione nei tombini- rileva che l’8% delle caditoie ospita larve di zanzara con densità che variano da 10 a 50 esemplari di varie specie. Un numero sufficiente per far scattare la disinfestazione. Dai Dipartimenti di Prevenzione stanno quindi partendo le comunicazioni ai comuni
per iniziare il trattamento dei tombini. «L’obiettivo è ridurre la presenza delle zanzare perché possono essere portatrici di malattie», conclude Ramigni, «ogni cittadino deve fare la propria parte evitando i ristagni domestici di acqua e curando il verde».
La tribuna di Treviso – 5 maggio 2016