Sotto il sole di giugno, senza cibo, senza alcuna possibilità di muoversi, legato a un alberello. I carabinieri del Nas di Treviso, pochi mesi fa, avevano trovato in condizioni di grave denutrizione un pony di quattordici anni. Ora il suo padrone, Graziano Rizzante, di Roncade, è a processo per il maltrattamento di quel cavallino, che si trova ancora sotto sequestro.
Ieri, in tribunale a Treviso, è andata in scena la prima udienza del processo che vede imputato l’uomo, classe 1948, titolare di un allevamento a Scorzè, in provincia di Venezia. Il suo avvocato, Dario Chiarenza, ha respinto l’accusa di maltrattamento di animali (che era stata formulata dal pubblico ministero Valeria Sanzari, titolare dell’indagine) e ridimensiona i fatti, richiudendoli nell’ambito dell’incuria e dell’abbandono di animale. Chiarenza ieri ha richiesto e ottenuto il rinvio dell’udienza, fissata al 30 ottobre prossimo. Obiettivo del legale, in accordo con l’imputato, ricorrere al rito abbreviato, che prevede uno sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Ieri il magistrato ha messo nelle mani del giudice le foto del pony al momento del ritrovamento: il cavallino era magrissimo, aggredito da parassiti, oltre che disidratato. Dopo la scoperta da parte dei carabinieri del Nas (avvenuta nel corso di alcuni controlli a campione volti alla verifica del benessere animale) l’animale è stato posto sotto sequestro. Prima è stato affidato a una veterinaria che gli ha prestato le prime cure, per rimetterlo in forze. Ora invece è ospite di una famiglia, in una casa con un grande giardino. Il pony si è rimesso in forze, le sue condizioni di salute non sono più preoccupanti. Il suo destino però si conoscerà solo quando verrà disposto il dissequestro dell’animale. I militari, dopo averlo trovato, avevano richiesto l’intervento del servizio veterinario. Sottoposto a immediato trattamento farmacologico, il pony era stato trasportato a bordo di un’ ambulanza veterinaria in uno stallo (dove è stato a lungo in custodia giudiziaria) per essere accudito e curato da medici veterinari volontari. Nello stesso allevamento, di cui è titolare Graziano Rizzante i militari avevano disposto il sequestro amministrativo di altri venti animali, cinque pony e quindici asini: gli equini erano risultati in parte privi di dispositivo di identificazione ed in parte mai denunciati all’anagrafe. L’allevatore a processo rischia una condanna fino a un anno di reclusione, oltre che il pagamento di una multa fino a quindicimila euro.
La Tribuna di Treviso 28 gennaio 2014