Rischia la chiusura l’azienda agricola che ha prodotto alcuni insaccati di maiale infettati dal batterio E.Coli, che hanno provocato una grave insufficienza renale a due bambine di 7 anni e 18 mesi di Ormelle e Ponte di Piave. I controlli disposti dai dipartimenti di igiene e sanità pubblica delle Usl 7 e Usl 9, hanno ricostruito la filiera fino ad identificare l’azienda che ha prodotto i salami.
L’allarme è scattato qualche settimana fa quando le due bimbe, pochi giorni dopo aver mangiato del salame casereccio prodotto dall’azienda, hanno iniziato ad accusare i sintomi di un grave insufficienza renale. Dall’ospedale Ca’ Foncello le due bambine sono state trasferite a Padova dove sono state curate. La più grande è stata dimessa da una settimana ed ha ripreso ad andare a scuola. Ancora gravi, ma stabili, le condizioni della piccola di 18 mesi il cui organismo è stato maggiormente minato dal battere E Coli O 157. «Nei bambini solo nel 10 per cento dei casi questo batterio, che normalmente provoca diarrea e febbre, sviluppa una sindrome euro emolitica con insufficienza renale come quella che ha colpito le due piccole – spiega Roberto Rigoli direttore del dipartimento di Patologia clinica dell’Usl 9 -. L’allarme tempestivo e il grande lavoro svolto dai tecnici degli uffici igiene delle due aziende sanitarie, ci ha consentito di ricostruire l’intera filiera di distribuzione degli insaccati e quindi di risalire all’azienda che l’ha prodotto isolando il focolaio
Corriere del Veneto – 10 nmarzo 2013