Segnalati per colpa grave alla Corte dei conti. Doveva essere un «gioiellino amministrativo» per consentire al Comune di realizzare opere pubbliche aggirando il Patto di stabilità. Invece la municipalizzata Spl (Servizi pubblici locali) di Mogliano è finita con la contestazione di un danno erariale complessivo di 5 milioni di euro e la segnalazione per «colpa grave» alla procura regionale della Corte dei conti di una trentina tra sindaci, assessori, consiglieri, dirigenti e segretari comunali, che adesso rischiano di essere chiamati a risarcire lo Stato.
Tra loro l’ex sindaco Diego Bottacin, oggi consigliere regionale di Verso Nord, e l’attuale primo cittadino Giovanni Azzolini (Lega), lo stesso che, con un suo esposto, aveva dato il via all’indagine degli uomini del nucleo di polizia tributaria della guardia di finanza. Il lavoro dei finanzieri ha portato a scoprire come, nel corso degli anni, si siano verificate «gravi inadempienze da parte dei responsabili del Comune e varie anomalie, tra le quali un insolito utile del 21% concesso dal Comune alla partecipata».
Ad essere messa in discussione, a partire dal 2007, è anche la regolarità del contratto sottoscritto tra l’ente comunale e Spl, non conforme alla legge dopo l’entrata in vigore del decreto Bersani. Di fronte a ciò gli amministratori e i dirigenti, invece che sciogliere la società, hanno sospeso i pagamenti a Spl, che aveva però già in parte realizzato alcune opere, esponendosi con le banche. Il risultato è stato che la società, per coprire le perdite, ha azzerato il capitale sociale per 1,2 milioni di euro e ha sborsato 1 milione di euro per pagare i mutui, chiedendo però formalmente al Comune di saldare i suoi debiti. Nel dicembre scorso, la giunta Azzolini ha deciso di farsi carico dei debiti e mettere in liquidazione la società, sulla quale pesa anche un danno, stimato in termini di patrimonio negativo, pari a 2,8 milioni di euro, che portano così a un danno erariale complessivo di 5 milioni. Soldi che, a conclusione dell’istruttoria, la Corte dei conti potrebbe chiedere ai soggetti ritenuti responsabili e finiti nella lista di oltre 30 nomi stilata dalla Finanza.
Il sindaco Azzolini, seppure coinvolto, commenta così: «Con quest’indagine si fa finalmente giustizia. Ho avuto dubbi su quest’operazione fin dal 2003 quando, da assessore, ho sollevato le mie perplessità ed espresso il mio parere contrario in tutte le sedi. Ho chiesto pareri di legittimità, e mi è stato risposto che “era un gioiellino amministrativo”. In realtà era una polpetta avvelenata e quando, nel 2010, ho scoperto che il Comune, senza il parere della giunta, ha assegnato a Spl l’utile del 21%, ho presentato l’esposto. Non mi preoccupa essere nella lista dei segnalati. Spero solo che siano chiamati a rispondere e a pagare il prezzo di questo pasticcio, solo i veri responsabili».
Il richiamo a chi ha costituito quella società è diretto: «C’ero quando Spl è stata costituita ma quando, nel 2005, è diventata operativa mi ero già dimesso – spiega l’ex sindaco Diego Bottacin -. L’obiettivo era di riuscire a realizzare opere e fornire servizi al di fuori del patto di stabilità, cosa resa impossibile dalla successiva entrata in vigore del decreto Bersani. È chiaro che andava sciolta subito. Sono stato un amministratore per anni e non posso escludere a priori di avere commesso un errore, ma sempre e comunque in buona fede».
Milvana Citter – Corriere del Veneto – 19 marzo 2013