Nella sua abitazione coltivava marijuana, la vendeva, la fumava e la usava. E la dava da mangiare al cane. Come se non bastasse la spacciava. I carabinieri hanno arrestato Angelo Cerutti, 52 anni, di Falzè di Trevignano.
Maltrattamento degli animali, oltre al coinvolgimento di minorenni tra i consumatori della sostanza. Cerutti (e forse anche la sua compagna) dovranno rispondere anche di questo per aver fatto mangiare carne e marijuana al Terranova di famiglia. Non una punizione nè un esperimento il loro, ma una vera e propria pratica di allevamento protrattasi probabilmente per anni. E non senza effetti. È stato lo stesso Cerutti – nel cui cellulare sono state trovate foto delle sue ricette culinarie alla marijuana –a raccontare del «pastone» con cui nutriva l’animale nella convinzione che facesse bene, «che tenesse in forma e prevenisse le malattie». «Quando siamo entrati in casa» raccontano invece i carabinieri di Montebelluna, «il cane non ha avuto reazioni, è rimasto a terra, catatonico». Solo la dimostrazione di un carattere docile? È quanto dovranno dimostrare ora gli accertamenti dei veterinari dell’azienda sanitaria di zona a cui i carabinieri hanno affidato gli esami sull’animale. Probabile che il trattamento alimentare riservato al Terranova possa essere stato replicato anche su un gatto che viveva nella villetta con Cerutti, la sua compagna, e il cane. Si indagherà anche su questo, come suglieffetti della pizza «curativa» ideata dal 52enne che oltre ad avere il pollice verde pare sia anche un estimatore delle virtù terapeutiche e nutritive della canapa indiana. Il cane è stato lasciato nell’abitazione, affidato alla compagna, ma si è sfiorato il sequestro per evitare altri maltrattamenti. Cerutti rischia un’ulteriore pesante condanna. di Federico de Wolanski wTREVIGNANO La marijuana la coltivava, la vendeva, la fumava, la usava come ingrediente nell’impasto di dolci e pizza, la dava anche da mangiare al suo cane, un bellissimo esemplare di Terranova che una volta a settimana almeno veniva nutrito con un pastone modificato. E poi la faceva spacciare, a quanto sembra, da uno stuolo di giovani appena maggiorenni. È l’incredibile storia di Angelo Cerutti, 52enne residente al villaggio Monica di Falzè di Trevignano con la compagna, il cane e un gatto. L’uomo, nullafacente pluripregiudicato, è stato incastrato dalle indagini dei carabinieri di Montebelluna che venerdì mattina lo hanno arrestato riuscendo ad entrare nella sua abitazione travestiti da postini. I militari sono arrivati a lui seguendo una serie di indicazioni e indizi raccolti nel corso degli ultimi mesi, indagando tra le piazze di Trevignano, Montebelluna, Falzè, tra i ragazzini trovati con la marijuana e l’hashish in tasca o sorpresi a fumare nascosti in qualche parchetto pubblico. Sono stati infatti proprio tre ragazzi di 18 e 19 anni, fermati e perquisiti nel corso delle ultime due settimane, a dare ai carabinieri la traccia che portava al nobile residence fatto di villette abbinate, piscina, spazi verdi. Nell’abitazione di due dei tre giovani fermati con l’«erba», gli investigatori hanno trovato buste contenenti 30 e anche 40 grammi di marijuana «in fiore». Un dettaglio particolare in pieno autunno, quando per la pianta non è certo momento di fioriture. Di qui il cerchio che è andato via via stringendosi attorno al 52enne, le cui bollette elettriche – ad aumentare i sospetti dei carabinieri – descrivevano consumi anomali per una famiglia comune. Il blitz è scattato di primo mattino, preceduto da una scampanellata e dall’annuncio: «c’è posta da firmare». Quando la porta al civico 31 si è aperta, i carabinieri sono entrati in forze scoprendo una vera e propria fabbrica della marijana. Cerutti, con il benestare della compagna, M.P. di 33 anni, denunciata, aveva organizzato gli spazi della casa creando veri e propri comparti produttivi. Il lavoro iniziava in cantina dove c’erano le incubatrici con i semi e le prime piantine in crescita, una vera e propria serra umidificata e riscaldata, un magazzino per il materiale e tutti gli ambienti protetti, temperati e perfino illuminati secondo sistemi elettronici precisi per favorire la crescita della marijuana. Completato il ciclo il 52enne si spostava al primo piano dove tra bagno e camere da letto aveva organizzato un vero essiccatoio con tanto di deumidificatori e areatori. Poi si scendeva al pian terreno, dove tra cucina, salotto, sgabuzzino trovavano spazio bilancini, sacchetti, punterioli e coltelli per sminuzzare l’erba ma anche l’hashish che Cerutti probabilmente acquistava da altri (forse in cambio d’erba) e rivendeva. Due chili di marijuana, 700 grammi di hashish e sette piante è stato il bilancio alla fine della perquisizione fatta sotto gli occhi del grande – stordito – animale di famiglia. Ampia la gamma dei clienti di Cerutti, che non gestiva gli affari direttamente ma affidandosi a ragazzi cui dava le dosi da vendere. Nel giro dei clienti adulti, ma soprattutto studenti. Tra loro anche una ragazzina di appena 15 anni che è stata ascoltata con il papà in caserma pochi giorni fa.
La Tribuna di Treviso – 6 novembre 2012