Treviso. Mosche morte davanti al sindaco: allevamento sott’accusa
Le strisce di carta moschicida con decine di mosche appiccicate finiscono sulla scrivania del sindaco Salvatore Lo Stimolo. A portarle, ieri mattina, è stato Fabio Salvador, rappresentante dei cittadini che vivono in via Callaltella, tra i comuni di Monastier e San Biagio. Con i caldi di queste ultime settimane, la vita dei residenti di via Callaltella è diventata un inferno a causa dell’invasione delle mosche. «Colpa dell’allevamento finito tre volte su “Striscia la Notizia” e visitato dai carabinieri del Nas», dicono, «è impossibile aprire le finestre e non si può mangiare fuori», continua Fabio Salvador, «ho la cucina infestata dalle mosche».
Chi non ha le zanzariere deve restare barricato in casa. Una vera e propria piaga per la decina di famiglie di via Callaltella, nella zona a ridosso dell’allevamento. Ieri mattina i cittadini hanno sollecitato l’ispezione da parte del servizio veterinario dell’Usl 9. Oltre agli odori provenienti dall’allevamento di mucche, che si acuiscono con la calura e l’umidità, i cittadini sono costretti da settimane a sopportare l’invasione dei fastidiosissimi insetti ronzanti. La rabbia è aumentata giorno dopo giorno, fino a sfociare nell’iniziativa di ieri di Salvador, a nome dei residenti. In un sacchetto l’uomo ha raccolto alcune strisce di carta moschicida che aveva precedentemente appeso a casa per cercare di liberarsi dall’incubo-mosche. «Ho portato un regalino al sindaco», spiega Salvador, «in quanto responsabile dell’igiene pubblica». A detta dei cittadini, l’invasione delle mosche è legata al mancato seppellimento del letame da parte del proprietario dell’allevamento finito nel mirino di “Striscia” (che nell’ultimo servizio a inizio giugno aveva tuttavia trovato una situazione migliore rispetto alle volte precedenti), oltre che delle forze dell’ordine e dell’Usl. Il letame lasciato in superficie consente alle larve delle mosche di giungere a maturazione e di spiccare il volo. La moltiplicazione degli insetti è esponenziale. E per i cittadini è un vero inferno non poter nemmeno aprire le finestre per arieggiare. «Qui bisogna disinfestare, anche se ciò non basterebbe in ogni caso a risolvere il problema. Serve un intervento radicale», aggiungono. Tra il portavoce dei residenti di via Callaltella e il sindaco, il confronto di ieri, davanti alle mosche morte sulla carta moschicida, è stato serrato. «Abbiamo il dovere di intervenire se vi è un disagio», ha spiegato Lo Stimolo al termine dell’incontro, «Chiederò un sopralluogo da parte della polizia locale e del personale del Servizio veterinario dell’Usl con l’obiettivo di coordinare gli interventi e arrivare a risolvere il problema». Detto, fatto. Già nel pomeriggio di ieri, gli agenti della polizia locale e i veterinari dell’Usl hanno fatto visita all’allevamento di via Callaltella. Sono in corso le verifiche per appurare se il proprietario dell’azienda segua le leggi e i regolamenti in vigore per lo smaltimento del letame.
La Tribuna di Treviso – 28 giugno 2012