Il Corriere del Veneto. Con 138 provvedimenti Covid nelle classi trevigiane è chiaro che l’aumento delle lezioni in presenza preoccupa e costringe tutti gli attori istituzionali alla massima cautela. Venerdì scorso, fra quarantene e automonitoraggio, le classi segnalate al dipartimento di prevenzione dell’Usl 2 erano 81, 22 delle quali alle superiori. L’azienda sanitaria ha calcolato una media fra dieci e quindici nuove classi con restrizioni al giorno e la tendenza rimane stabile: fra uscite e ingressi, in soli cinque giorni di attività i gruppi scolastici sono 57 in più.
Con questi numeri il mondo della scuola trevigiana si appresta ad aumentare la presenza negli istituti superiori. Ieri pomeriggio la Prefettura ha convocato il tavolo di coordinamento ed è stata presa una decisione sulla ripartenza: stante la decisione di riprendere con il 70% in presenza, le classi prime e quinte delle superiori faranno lezione in aula al 100%, le seconde, terze e quarte al 50%. Un modo per favorire i ragazzi che hanno appena iniziato e quelli che si avvicinano all’esame di maturità.
Aumentare le presenze comporta però una difficoltà logistica che riguarda la capienza degli autobus. «Stiamo cercando di arrivare entro lunedì a 80 mezzi di rinforzo al servizio scolastico, dovrebbero essere sufficienti – spiega il presidente di Mom Giacomo Colladon -. Ora abbiamo già aggiunto 20 mezzi privati sui 450 per l’attività. Considerato che non abbiamo un reale riscontro numerico sugli abbonati e i passeggeri, nei primi due giorni faremo delle valutazioni per capire come modificare le linee e il personale di supporto». Nel mese di aprile gli abbonati scolastici sono stati 15 mila, le previsioni sarebbero azzardate. Si tratta di potenziali 29 mila studenti delle superiori, ma molti di loro potrebbero non prendere i mezzi pubblici: c’è chi si sposta in scooter, chi in bicicletta, chi con un passaggio dei genitori. Quindi la capienza effettiva sarà nota solo dopo che i ragazzi saranno tornati a bordo. Per il momento Mom non accenna al capitolo del costo: «Stiamo facendo un’opera di fiducia – continua Colladon -. Abbiamo pensato ai rinforzi del servizio di trasporto, non abbiamo pensato alle coperture. Spero però che qualcuno si metta la mano sulla coscienza perché sono 80 mezzi in più sulla strada».
Alle superiori gli alunni sono circa 42 mila: 7.100 ragazzi dell’ultimo anno e 8.400 del primo anno saranno tutti in classe da lunedì fino alla fine dell’anno; per le altre classi vale il 50% quindi si sposteranno durante le diverse giornate circa 4.500 ragazzi di seconda, 4.300 ragazzi di terza e 4 mila del quarto anno.
«Siamo riusciti a trovare la giusta quadra – commenta la dirigente scolastica provinciale Barbara Sardella –. Le scuole non avrebbero difficoltà a rientrare al 100%, le misure adottate garantiscono tutte le cautele, ma è necessario valutare con attenzione l’ambito dei trasporti, considerato che anche l’università tornerà in presenza ed è un’utenza di cui tenere conto».
Fra i 138 provvedimenti per Covid in classe le quarantene (con più di due casi nello stesso gruppo) sono 68. «Ci sono dei validi protocolli di vigilanza in collaborazione con l’Usl 2 – continua Sardella -. Parto sempre dal presupposto che l’ambiente scolastico è sicuro, non è il luogo in cui il virus si diffonde e questo grazie alle cautele che sono sempre state adottate all’interno degli istituti. Sono fiduciosa che i numeri torneranno a scendere presto e ci auguriamo che la scuola possa continuare a lavorare con la maggiore percentuale di presenza per tutto il prossimo mese e mezzo».
Ieri in provincia sono stati trovati 165 nuovi casi di Covid ma la situazione sul territorio sembra migliorare progressivamente: i trevigiani attualmente positivi sono 2.543 e anche i ricoveri sono in calo.