Salvato dal sangue freddo della madre e dal tempestivo intervento del Suem 118 di Treviso un ventenne che, ieri sera verso le 20, è stato colto da un violento shock anafilattico dopo avere mangiato delle arachidi, a cui è allergico. Sottoposto ad ulteriori trattamenti in pronto soccorso, dopo il suo arrivo all’ospedale Ca’ Foncello, i medici hanno accertato che le sue condizioni non erano preoccupanti, nonostante il colpo subìto, ed è stato tenuto sotto osservazione.
Ma all’inizio si era temuto davvero il peggio per la vita del giovane, salvato appunto dall’efficienza con cui si sono mossi i soccorritori. L’auto su cui si trovava, condotta dalla madre, è stata velocemente “intercettata”, alla barriera autostradale Treviso Nord dell’A27 a Lancenigo, da un’unità medica di soccorso inviata dal Suem 118, chiamato disperatamente al telefono dalla donna, diretta verso l’ospedale con accanto il figlio, già molto gonfio e colto da una grave crisi respiratoria a causa della contrazione delle vie aeree. La centrale del 118 ha coordinato tutte le fasi della delicata operazione, che ha permesso all’unità di soccorso di attendere alla barriera autostradale la vettura con a bordo la vittima della violentissima reazione allergica alle noccioline americane. Così il ragazzo è stato immediatamente sottoposto ad un primo intervento “salva vita” sulla strada, appena fuori del casello dell’A27, e poi trasportato all’ospedale trevigiano in ambulanza ed in condizioni tali da essere dichiarato fuori pericolo già al suo arrivo al pronto soccorso. Lo shock anafilattico (o anafilassi) è una reazione allergica grave e potenzialmente letale. Può verificarsi dopo pochi secondi o minuti dall’esposizione a una sostanza a cui si è allergici, ad esempio il veleno di una vespa ed in questo caso le arachidi, tra i cibi che maggiormente scatenano forti allergie alimentari come le noci, il pesce, i crostacei, il latte e le uova. Ma molto frequenti e pericolosi sono anche gli attacchi di anafilassi dovuti a punture di api, vespe, calabroni e formiche rosse. Altro fattore di risschio l’allergia a farmaci, in particolare la penicillina, l’aspirina ed antinfiammatori non steroidei.
La Tribuna di Treviso – 9 dicembre 2013