Venticinque animali reclutati per brucare 50 ettari di vegetazione. «Così si abbassano i costi». L’aeroporto O’Hare di Chicago ha dato il via al «progetto gregge», un programma pilota per ridurre i costi di manutenzione dei propri terreni.
Per questo motivo la settimana scorsa ha assunto venticinque dipendenti atipici per tagliare l’erba: quattordici capre, cinque pecore, tre asini e due lama, oltre a un agnellino nato nei giorni scorsi a cui è stato dato il nome O’Hare. Il gregge avrà il compito di mangiare 50 ettari di vegetazione nei campi dell’aeroporto ripulendo aree rocciose e scoscese che sarebbero difficilmente raggiungibili con metodi tradizionali, oltretutto particolarmente dispendiosi. «Si tratta di pensare diversamente», ha spiegato a Cbs Chicago Rosemarie Andolino, responsabile del dipartimento dell’aviazione cittadino. «In questo modo raggiungiamo gli stessi obiettivi e curiamo la nostra proprietà in maniera più sostenibile».
PROGRAMMA – Gli animali sono di proprietà di Al Sternweiler, lo chef di un ristorante di Chicago che nei mesi scorsi si è aggiudicato l’appalto con l’offerta più bassa fra le undici ricevute dall’amministrazione comunale. Il programma, ideato per controllare la vegetazione in modo naturale e tagliare le spese di manutenzione e giardinaggio, costerà infatti appena 19.500 dollari in due anni. Il gregge lavorerà sei mesi all’anno, tornando in fattoria in quelli più freddi, e servirà anche a tenere lontani uccelli e altri animali che potrebbero creare problemi agli aerei in fase di decollo o atterraggio. «Gli animali selvatici sono sempre un problema negli aeroporti», ha precisato Andolino. «Uccelli e aeroplani non vanno d’accordo». Anche per questo motivo gli animali, che nei primi dieci giorni di lavoro hanno già mangiato mezzo ettaro di vegetazione, lavoreranno in aree recintate lontane da piste e terminal. Se il programma pilota dovesse funzionare, la città potrebbe poi decidere di estenderlo ad altre proprietà.
PRECEDENTI – L’aeroporto di Chicago – uno dei più tecnologici al mondo e il quinto più trafficato, con oltre 66 milioni di passeggeri all’anno – si è distinto spesso per le sue iniziative ecologiche. Ha ettari di prati sui propri tetti e ha persino dato alloggio a un milione di api, che vivono in 28 alveari e producono miele venduto nei terminal. Non è stato però il primo ad assumere animali per la manutenzione dei propri terreni: programmi simili sono già stati lanciati ad Atlanta, Seattle e San Francisco, dove ogni primavera un gregge di capre della società Goat R US mangia cespugli per salvaguardare le abitazioni circostanti da potenziali incendi. Questo approccio naturalista è già stato sfruttato anche al di fuori degli aeroporti: a Washington, all’inizio dell’estate, 55 capre hanno ripulito dalle erbacce il cimitero del Congresso, mentre a San Francisco un gregge è stato usato per la manutenzione di un campo da golf.Troppa erba sulle piste: a Chicago
Il Corriere della Sera – 20 agosto 2013