La Regione «arma» i Comuni per sterminare le nutrie. La giunta veneta ha approvato una delibera che fornisce ai sindaci le indicazioni «per disciplinare la caccia alla specie infestante» così come previste dal ministero della Salute: vietati i veleni, potranno essere utilizzate trappole e carabine. Ma l’Ente nazionale protezione animali non ci sta: «Con il nostro ufficio legale stiamo valutando se chiedere al governo di impugnare questa legge, come già fece per la Lombardia».
Per la verità quello del Veneto è un atto amministrativo, sul quale comunque l’esecutivo nazionale potrebbe sollevare un conflitto di attribuzione, qualora ritenesse che le istruzioni di Palazzo Balbi ai municipi fossero viziate. Per ora comunque la linea trasmessa dagli assessori Luca Coletto alla Sanità e Giuseppe Pan all’Agricoltura è questa: «La soppressione dei roditori dovrà essere “eutanasica”, cioè dovrà avvenire nel minor tempo possibile dal momento della cattura, con strumenti che non ne comportino il maltrattamento». Esclusi i topicidi, ammessi i fucili ad aria compressa e le gabbie. «Questi animali – argomenta in particolare Pan – rappresentano un grave pericolo per le produzioni agricole, l’incolumità pubblica, la circolazione stradale e la tenuta arginale dei corsi d’acqua».
Preoccupazioni contestate dall’Enpa. «Gli assessori veneti – afferma Andrea Brutti dell’ufficio fauna selvatica – sembrano ignorare l’esistenza della circolare con cui il ministero dell’Ambiente ha chiaramente escluso che le uccisioni delle nutrie possano essere decise con le ordinanze contingibili e urgenti, a testimonianza del fatto che non esiste alcuna “emergenza nutrie”». Secondo l’associazione i metodi suggeriti per l’eliminazione dei roditori prefigurerebbero il reato di maltrattamento di animali.
A.Pe – Il Corriere del Veneto – 20 agosto 2015