La Commissione europea la scorsa settimana ha fatto filtrare alcuni testi in seguito alle pressioni dell’opinione pubblica. Con alcune precisazioni: gli stati dell’Unione dovranno essere liberi di vietare Ogm e dovrà essere impedito l’import di carne con ormoni. Ma mancano tanti temi di dettaglio, come la clonazione animale, l’utilizzo del cloro per i polli, solo per fare alcuni esempi. In un comunicato stampa la Commissione ha dichiarato di aver pubblicato un primo numero di testi sui negoziati TTIP (Transatlantic Trade and Investment Partnership) – per la prima volta in assoluto, dal momento che venivano considerati documenti altamente confidenziali. In realtà, si sta parlando di “proposta di testo legale”, ovvero degli impegni che la Commissione vorrebbe sottoscrivere. Tali proposte sono 8, di cui una nello specifico riguarda la sicurezza alimentare e la salute animale e vegetale. Sono inoltre chiariti aspetti circa le modalità negoziali ed i punti caldi circa l’indicazione dell’origine.
Allo scopo di rendere più fruibile i documenti per i cittadini, la Commissione pubblica al contempo una “Guida alla lettura”, con una serie di schede cosa è in gioco su ogni singolo capitolo dei TTIP e l’orientamento della Commissione Europea. Il linguaggio è non tecnico e per non addetti ai lavori, come precisa Cecile Malmström, Commissario UE per il Commercio.
Gli sforzi della Commissione, in seguito alle proteste dei cittadini europei, stanno andando nella direzione di aumentare il numero di documenti sul TTIP resi pubblici, in particolare sugli aspetti negoziali; inoltre la Commissione si impegna a condividere con tutti i deputati UE i testi TTIP, derubricando laddove possibile i testi considerati con accesso ristretto.
I punti caldi
La Commissione coglie l’occasione per precisare alcuni aspetti chiave:
OGM: “la coltivazione di organismi geneticamente organismi modificati è soggetta ad un processo di autorizzazione in linea con il diritto comunitario ed il TTIP non cambierà questa legge. I paesi dell’UE devono anche autorizzare politicamente qualsiasi coltivazione di OGM. Tali aspetti non cambieranno attraverso i TTIP”.
Benessere animale: “il TTIP non influirà sulle norme circa il Benessere degli animali nell’UE. L’UE vuole istituire un dialogo con gli Stati Uniti su tale tema. Il nostro obiettivo è quello di mantenere i più alti standard possibili di benessere animale.”
Sicurezza Alimentare: “Non è sempre vero che le norme UE sulla Sicurezza alimenare sono necessariamente più stringenti. Sia gli USA che l’UE hanno chiarito che il TTIP non cambierà le esistenti norme. L’UE manterrà le proprie restrizioni commerciali sugli ormoni e sui promotori della crescita, mentre gli USA quelle sulla carica microbiologica”.
Scheda sicurezza alimentare e salute animale
Scheda misure sanitarie e fitosanitarie
Scheda proprietà intellettuale e indicazioni di origine
ACCORDO UE-USA. IL MONDO AGRICOLO ITALIANO: NO A DEROGHE ALLA QUALITÀ
Massima allerta sul negoziato per l’accordo di partenariato transatlantico Usa-Ue su commercio e investimenti (Ttip) che interessa 1 miliardo di abitanti, affinchè diventi un’opportunità per il made in Italy salvaguardando però qualità e sicurezza alimentare. E’ quanto hanno sostenuto i rappresentanti delle organizzazioni agricole Agrinsieme, Coldiretti, Copagri, UeCoop e Unci in Commissione Agricoltura della Camera, nell’ambito dell’indagine conoscitiva sulle ricadute sul sistema agroalimentare italiano del Ttip.
Secondo Roberto Moncalvo, presidente della Coldiretti, ”non permetteremo alcuna deroga per le carni avicole alla varechina, per quella bovina con ormoni e antibiotici ma anche per gli Ogm, non sono negoziabili né la qualità né la sicurezza”. Per Moncalvo ”sicuramente servirà un miglior accesso per le barriere tariffarie e una vera tutela per tutti i prodotti a denominazioni”.
Agrinsieme, il coordinamento Confagricoltura, Cia, Alleanza delle cooperative italiane, ha rimarcato l’importanza del negoziato che interessa un mercato di quasi 1 miliardo di abitanti del pianeta e due ‘blocchi’ che attivano 6-7 mila miliardi di euro di scambi a livello mondiale; e proprio per questo rappresenta in primo luogo un’opportunità per finalizzare gli interessi offensivi della Ue e dell’Italia anche in campo agricolo ed agroalimentare. Agrinsieme ha poi ricordato la lista dei settori produttivi per i quali dobbiamo rimuovere tutte le barriere tariffarie ma anche non tariffarie (complicazioni burocratiche, norme sanitarie e fitosanitarie e altri costi diretti ed indiretti)che vincolano l’export verso gli Usa, così come si deve conseguire una certa armonizzazione e reciprocità su regole e standard normativi.
Secondo Copagri occorre attendere per analizzare con più dati a disposizione il Ttip, ma deve essere chiaro che sarebbe impensabile un accordo senza il vaglio del Parlamento Europeo, istituzione che rappresenta i cittadini di tutta l’Unione, per poi diventare la migliore sintesi politica possibile tra gli organi decisionali comunitari negli interessi delle imprese e dei consumatori. UeCoop e Unci, infine hanno evidenziato ancora l’importanza degli standard qualitativi, meno visibili delle barriere tariffarie ma non per questo meno trascurabili.
tratto da Sicurezza Alimentare Coldiretti e Ansa – 17 gennaio 2015