«Non c’è nessun problema con la Germania. Ieri ho avuto un lungo colloquio con il mio amico Schaeuble. Non c’è nessun problema». Lo ha assicurato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan rispondendo ai cronisti a margine di un convegno Bei-Cdp.
Così il ministro ha voluto commentare le tensioni relative alla richiesta, avanzata dall’Italia, di maggiore flessibilità del Patto di Stabilità europeo.
Sul tema, all’indomani delle polemiche accese tra il premier Renzi e gli esponenti del partito tedesco, si è espressa Federica Mogherini, ministro degli Esteri: «Non c’è una crisi diplomatica» con la Germania, ma una «discussione politica», anche con altri paesi, su come «interpretare il patto di stabilità». L’Italia, ha poi aggiunto, «sta esercitando un peso europeo nuovo, che apre interessanti possibilità». L’importante è avere un «filo diretto» con Berlino.
E dalle prime affermazioni della Farnesina sembra che i contatti tra Italia e Germania siano intensi: «C’è un filo diretto tra Italia e Germania, tra me ed il ministro degli Esteri Steinmeier e tra Matteo e Angela Merkel», ha aggiunto la Mogherini, aggiungendo che «bisogna uscire dall’idea di un’Italia e dei Paesi del sud Europa contro quelli del Nord», perché «abbiamo obiettivi comuni», quindi «si tratta di capire come condividere questa volontà» e trovare «strumenti concreti» per uscire dalla crisi e rilanciare l’economia europea.
Le rassicurazioni del Governo arrivano dopo una giornata, quella di ieri, durante la quale gli scontri tra Italia e Germania hanno scandito il ritmo delle dichiarazioni politiche.
A Bruxelles il capogruppo Ppe, il tedesco Manfred Weber (Cdu), per primo si era mostrato critico nei confronti del premier italiano Matteo Renzi durante il discorso di inaugurazione del semestre di presidenza italiana della Ue. Subito dopo a intervenire, al termine di una lunga giornata di batti e ribatti, era uno dei falchi tedeschi, il presidente della Bundesbank Weidmann, dicendo: «Renzi ora ci dice cosa fare» ma «fare più debiti non è il presupposto della crescita». Sulla stessa linea si era espresso anche il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble: «Rifiuto il tema della flessibilità. Abbiamo bisogno di crescita questo sì, e di investimenti». Intorno alle 22,20 di ieri, Palazzo Chigi aveva lasciato filtrare una replica: «Se la Bundesbank pensa di farci paura forse ha sbagliato Paese. Sicuramente ha sbagliato governo».
Il Sole 24 Ore – 4 luglio 2014