Con la decisione di esecuzione 2013/327/Ue dello scorso 25 giugno la Commissione europea ha autorizzato la commercializzazione di alimenti contenenti o costituiti da colza geneticamente modificata Ms8, Rf3 e Ms8 x Rf3.
Il Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori Tonio Borg ha così accolto la richiesta presentata dalla Bayer CropScience.
I fatti
Nel 2007 la Commissione aveva dato il via libera all’importazione nell’Ue e all’utilizzo nei mangimi per animali o per fini industriali di queste tre varietà di colza geneticamente modificata (la cui caratteristica è quella di essere resistente al glufosinate ammonium,una sostanza erbicida che tra l’altro è prodotta proprio dalla stessa multinazionale tedesca).
Nel giugno 2010 la Bayer CropScience Ag aveva presentato all’autorità competente del Belgio una domanda riguardante la commercializzazione di alimenti e ingredienti alimentari contenenti, costituiti o prodotti a partire da colza Ms8, Rf3 e Ms8 x Rf3, con l’eccezione per quanto riguarda l’olio lavorato.
Il parere dell’Efsa e i dubbi degli Stati membri
Nel settembre 2012 il gruppo GMO ha concluso che la colza Ms8, Rf3 e Ms8 x Rf3 è sicura tanto quanto la variante non geneticamente modificata per quanto riguarda i potenziali effetti sulla salute umana e animale o sull’ambiente. Gli esperti scientifici dell’Authority hanno ritenuto altamente improbabile il verificarsi di effetti negativi sulla salute umana, o degli animali o sull’ambiente in relazione agli usi previsti derivanti dalla commercializzazione di alimenti e ingredienti alimentari costituiti o prodotti a partire da queste tre varietà di colza geneticamente modificata. Nel suo parere, l’Efsa è giunta inoltre alla conclusione che il piano di monitoraggio ambientale presentato dalla Bayer CropScience, consistente in un piano generale di sorveglianza è conforme agli usi previsti per i prodotti.
Per giungere alla conclusione Efsa ha dichiarato di aver esaminato, informazioni aggiuntive fornite dal notificante, osservazioni scientifiche presentate dagli Stati membri e diverse pubblicazioni scientifiche in materia.
Tuttavia, diversi dubbi sulla valutazione dell’Efsa sono Stati espressi da alcuni rappresentanti degli Stati membri, secondo i quali non sarebbero stati effettuati studi di alimentazione volti ad accertare i possibili rischi per la salute, né sarebbe stata presa in considerazione la possibilità che la colza prodotta in laboratorio si potesse incrociare con altre varietà naturali.
La decisione della Commissione europea dopo il mancato accordo degli Stati membri
L’autorizzazione dell’organo esecutivo dell’ Ue è giunta dopo che gli Stati membri non sono riusciti a raggiungere un accordo per l’impiego anche nella produzione alimentare di queste tre varietà di colza Ogm. Sono diversi infatti i paesi che nutrono perplessità in merito alla sicurezza della colza transgenica. Anche nel 2007 la Commissione europea aveva dato il via libera all’importazione e all’utilizzo nei mangimi per animali dopo che il Consiglio dei ministri dell’agricoltura dell’Ue non era riuscito a trovare un accordo, visto che diversi Stati membri (tra i quali l’Italia) si erano dichiarati contrari. La procedura tuttavia prevede che in mancanza di una decisione del Consiglio Ue sia la Commissione europea a varare il proprio provvedimento. A distanza di anni quindi la storia si è ripetuta. La decisione di esecuzione 2013/327/Ue rappresenta l’ennesimo caso di autorizzazione concessa dalla Commissione senza l’approvazione della maggioranza qualificata degli Stati membri riguardante prodotti Ogm.
Scientific Opinion on application (EFSA-GMO-BE-2010-81) for the placing on the market of genetically modified herbicide-tolerant oilseed rape Ms8, Rf3 and Ms8 x Rf3 for food containing or consisting of, and food produced from or containing ingredients produced from, oilseed rape Ms8, Rf3 and Ms8 x Rf3 (with the exception of processed oil) under Regulation (EC) No 1829/2003 from Bayer
Sicurezza Alimentare Coldiretti – 19 luglio 2013