La Camera approva definitivamente la legge di delegazione europea che recepisce 56 direttive in materia di agricoltura, giustizia e salute e 9 decisioni quadro dell’UE, andando verso una ulteriore riduzione delle procedure d’infrazione a carico dello Stato, che attualmente ammontano a 92.
Via libera definitivo della Camera al disegno di legge di delegazione europea 2014, il provvedimento che delega il governo a recepire 56 direttive comunitarie e 9 decisioni quadro della Ue. I voti favorevoli sono stati 270, 113 i contrari e 22 gli astenuti.
Camera: sì definitivo a legge di delegazione europea
Il disegno di legge definitivamente approvato oggi a Montecitorio prevede il recepimento di norme in materia di agricoltura, giustizia e salute, di disposizioni sull’Unione bancaria europea finalizzate alla stabilità dei mercati finanziari (meccanismo di vigilanza unica, vigilanza sui depositi, disciplina della crisi bancaria e il ricorso a strumenti di intervento pubblico), indica principi e criteri per l’attuazione della direttiva in materia di organismi di investimento collettivo in valori mobiliari e della direttiva sulle sanzioni penali in caso di abusi di mercato, prevede deleghe per l’adeguamento della normativa nazionale a disposizioni sugli strumenti derivati.
Voto contrario di M5s e Forza Italia
Tra i contrari M5S e Forza Italia, secondo cui le nuove norme danno il via libera al «prelievo forzoso» dai conti correnti al di sopra di 100mila euro per salvare la propria banca da una eventuale crisi. La direttiva contro cui si è scagliata l’opposizione è la direttiva Brrd (Bank Recovery and Resolution Directive) che affronta il tema delle crisi delle banche approntando strumenti nuovi che le autorità possono impiegare per gestire in maniera ordinata eventuali situazioni di dissesto anche in via preventiva o ai primi segnali di difficoltà. La direttiva prevede il recepimento figura quella sul ‘bail-in’ per le crisi bancarie. La norma stabilisce che dal 2016 i problemi degli istituti di credito andranno risolti dall’interno, non con interventi esterni, anche ricorrendo ai depositi superiori ai 100mila euro, oltre che agli azionisti e agli obbligazionisti meno assicurati. Fra i criteri di delega figura quello per cui il Governo dovrà valutare «l’opportunità di stabilire modalità applicative del “bail-in” coerenti con la forma societaria cooperativa». Potranno poi essere previste soglie più alte per le comunicazioni rilevanti, e dovrà essere di almeno 20mila euro la sanzione per insider trading.
Ecco, in sintesi, alcune delle principali norme previste nel testo approvato.
Ogm – Il ministero dell’agricoltura potrà chiedere la revoca delle autorizzazioni a coltivare Ogm. Un prerogativa che potrà essere esercitata sia durante la procedura di autorizzazione, sia dopo che questa sarà stata concessa.
Crisi bancarie – Oltre alla citata introduzione del bail in, è previsto che le decisioni della Banca d’Italia per la soluzione delle crisi bancarie – alla quale è assegnato il ruolo di autorità nazionale in materia – debbano ricevere l’ok da parte del ministero dell’Economia, nel caso in cui abbiano un impatto diretto sul bilancio o implicazioni sistemiche.
Insider trading – Il governo dovrà rivedere le sanzioni previste per insider trading (abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato) fissando un importo minimo non inferiore ai 20 mila euro.
Falsari – L’esecutivo dovrà recepire la normativa comunitaria in materia di contraffazione dell’euro e di altre valute emanando un decreto che preveda una protezione attraverso il diritto penale.
Concorrenza – Devono essere introdotte norme sull’incompatibilità delle operazioni di cartello tra imprese e sullo sfruttamento di posizione dominante prevedendo, nei confronti dei soggetti danneggiati, risarcimenti in linea con la normativa comunitaria.
Tabacco – Con l’obiettivo “di ostacolare un eccesso di offerta e la diffusione del fumo tra i minori”, il testo assegna al governo il compito di attuare la direttiva 2014/40/Ue sui tabacchi, e lo impegna a “stabilire anche un adeguato quadro normativo che riconosca il potenziale rischio ridotto dei prodotti del tabacco di nuova generazione”. Inoltre, fino al 20 maggio 2017 sarà consentita la vendita dei prodotti da fumo non conformi alla direttiva europea, purché fabbricati ed etichettati prima del 20 maggio 2016. Una proroga di questi termini è prevista per i prodotti da fumo diversi dalle sigarette.
3 luglio 2015