I cacciatori di teste sono al lavoro per selezionare i candidati con colloqui individuali, molti i big in gara: dal dg padovano Cestrone, al virologo Giorgio Palù, al dirigente Arpav Giuseppe Olivi
Caro direttore ti testo. Colloqui “vis à vis” per scandagliare competenze manageriali, capacità professionali, qualità da investire in un’industria così come in un’azienda sanitaria, idee per uscire dall’emergenza, motivazioni personali che spingono a porsi al servizio del bene comune, attitudini ad esser leader, abilità informatiche e comunicative. Due ore buone di chiacchierata per ciascuno dei candidati alla poltrona: chi siederà nelle stanze dei bottoni della sanità nel triennio 2013-2015 deve passare indenne attraverso i test (ora in corso) della società Praxi, cacciatori di teste incaricati dalla Regione di consegnare nelle mani del governatore Luca Zaia, entro il 21 dicembre, una bella rosa di idonei. A Padova la posta in gioco è alta: la direzione generale (e, poi, l’intero pool strategico) di Azienda ospedaliera, Ulss 16 di via Scrovegni, Ulss 15 Cittadella – Campomsapiero e 17 Monselice – Este (l’Istituto oncologico veneto va invece al rinnovo tra due anni, esclusa la direzione scientifica il cui bando ministeriale scade oggi).
Dopo le prime incertezze, pare che i tecnici e gli psicologi della Praxi incontreranno tutti i 268 aspiranti che, a livello veneto, hanno fatto domanda (tranne quelli scartati perchè il curriculum non risponde ai requisiti: laurea più cinque anni in posizione dirigenziale con autonomia di budget).
Una quarantina i padovani, per nascita o crescita professionale, in corsa e che potrebbero ritagliarsi il ruolo di “capitano” da noi o nelle altre sei province venete. A cominciare dal volto più noto, quello di Adriano Cestrone, umbro di Città di Castello, trevigiano di residenza, istriano di affezione, alla sua quarta candidatura dopo un mandato in Ulss 16, due consecutivi alla testa dell’Azienda ospedaliera, una parentesi da commissario dello Iov e ora un doppio incarico, a sostituire il defunto collega Fortunato Rao; sfora i 65 anni ma pare che a far fede sia il bando a dg dove non si fa cenno all’anagrafe.
Il big match vede scendere poi in campo Giorgio Palù, virologo già preside della facoltà di Medicina e chirurgia, attuale direttore del Centro di Microbiologia dell’Università; l’odierno direttore sanitario Giampietro Rupolo, già dirigente della Regione Veneto, anestesista e psichiatra; Giuseppe Olivi, referente amministrativo dell’Arpav ma fino a poco tempo fa a capo dell’Ufficio tecnico della sanità; l’avvocato Andrea Drago che, dell’Arpav, fu direttore; Bruno Bandoli, alla guida dell’Ufficio comunicazione dello Iov; l’intero staff ora Ulss 16 (Daniele Donato, Gianni De Dominicis, Francesco Costantin), Renzo Alessi, residente a Padova, dg dell’Ulss 5 Ovest Vicentino, Gino Gumirato nativo di Camposampiero, esperienza come consulente di Barak Obama. E ancora: Valerio Alberti, Giusy Bonavina, Roberto Toniolo, Francesco Benazzi, Giovanni Pavesi, Maria Giacobbo, Carlo Stecchini, Mario Plebani e la moglie Maria Laura Chiozza.
A complicare il quadro, l’introduzione della figura di commissario, carica annuale, sembra priva di vincoli d’età o provenienza professionale: e qui si aprono varie ipotesi con la possibile nomina di un unico manager che potrebbe essere direttore generale triennale in un ente e contemporaneamente commissario in un altro. La scelta finale è in capo a Zaia, la tempistica intorno a Natale, per tutti compenso tagliato del 20% rispetto all’attuale (da 154.510 a 123.608 euro annuali lordi). Le nuove cariche entreranno in vigore da Capodanno
leggi l’articolo del Gazzettino di Padova
3 dicembre 2012