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Ulss 12 spendacciona, arriva la bocciatura. La Corte dei conti: «Da Venezia il 25% delle perdite regionali»

La pecora nera della sanità veneta si chiama Ulss 12 Veneziana. E non conta che il capoluogo lagunare abbia una specificità – la città d’acqua, la città di terra – che determina un aumento dei costi. Ai magistrati contabili che pure hanno riconosciuto l’eccellenza della qualità della sanità del Veneto – interessano solo i numeri.

E i numeri dicono che l’Ulss 12, con uno squilibrio economico di 55,2 milioni di euro, “da sola contribuisce a quasi un quarto (24,7%) delle perdite regionali”.

È tutto scritto nel “Giudizio di parificazione” del rendiconto della Regione per l’esercizio 2012, presentato ieri mattina dalla Corte dei Conti a Ca’ Corner. Parole lette in pubblico dal relatore Giampiero Pizziconi, della sezione di controllo della magistratura contabile. E ribadite nella requisitoria dal procuratore Carmine Scarano: «Consistenti sono le perdite di esercizio di alcune aziende, particolarmente quella dell’Ulss 12 Veneziana; un andamento negativo che, seppure ridotto (invero addirittura dimezzato) rispetto al biennio precedente, resta di tutto rilievo e meriterebbe forse un’analisi mirata in ordine alle cause».

Che c’entrino operazioni realizzate con il project financing, come il nuovo ospedale di Mestre? Il governatore Luca Zaia, ieri a Ca’ Corner, non si è spinto in giudizi né ha parlato di precisi ospedali, ma ha detto chiaramente che vorrebbe «mettere mano ai progetti di finanza»: «Ripensare a una rinegoziazione, qualora fosse possibile, per noi significherebbe avere milioni di euro a disposizione dei cittadini: fermi restando i diritti dei privati al mantenimento dei patti, è però anche vero che la Regione ha il diritto di rivalutare gli accordi in finanza di progetto in base alle mutate condizioni economiche». La partita potrebbe giocarsi a Lussemburgo, con la Banca europea per gli investimenti. Chissà.

Intanto ieri pomeriggio il direttore generale dell’Ulss 12 Giuseppe Dal Ben è intervenuto sulla questione nel corso della tavola rotonda al Circolo Nardi della Giudecca, coordinata da Roberta Brunetti, giornalista del Gazzettino.

«Nonostante il pesante passivo, aspettiamo la definizione del taglio dei finanziamenti regionali ma non è necessario esser preoccupati, perché se servirà esser curati per problemi specifici ci sarà una struttura riorganizzata pronta a rispondere alle esigenze dei cittadini – ha assicurato Il taglio non è ancora attivo, una volta arrivata l’ufficialità si svilupperà nell’arco di tre anni, non verremo con i camion il giorno dopo la sentenza.

Urgenze ed emergenze verranno garantite dalla struttura migliore adatta ad ospitare il caso, che sia Mestre, Padova o Verona, in ottica di un modello a rete regionale con un hub centrale, una struttura intermedia e la riorganizzazione dei medici di base». Tornando sul problema del deficit regionale, lo stesso direttore generale ha affermato: «È purtroppo chiaro che non si possa arrivare al pareggio in un anno ma ci si impegnerà. Il project financing è un passo importante, ma chiaramente se si affiancheranno più progetti non saranno sostenibili dalla sola nostra Ulss». Il consigliere regionale Carlo Alberto Tesserin si è focalizzato sul progetto di territorialità, evidenziando la necessaria osmosi tra Mestre e Venezia. «In un periodo di enormi difficoltà anche a livello statale non possiamo far pagare ai cittadini gli errori di programmazione». Preoccupazione invece espressa da Bruno Centanini, in rappresentanza del Comune di Venezia che ha stigmatizzato la situazione attuale e ha chiesto delle risposte della Regione. A far autocritica il presidente dell’ordine dei medici Maurizio Scassola che ha sostenuto la necessità di maggior dialogo tra i medici, auspicando però occasioni di formazione per prepararsi alla nuova riorganizzazione.

Alda Vanzan – Gazzettino – 28 settembre 2013 

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