Cosa si nasconde dietro il morso di un cane? Il più delle volte, concordano gli esperti, «quella è la reazione di chi ha esaurito la pazienza». Le parole sono di Enrico La Greca (nella foto a sinistra), direttore facente funzioni del Servizio di sanità animale dell’Ulss 6. Il problema non è di poco conto perché gli amici a quattro zampe che sfogano così il loro disagio negli ultimi tre anni sono in aumento. Stando ai dati dell’Ulss 6, le aggressioni o le morsicature su persone o altri cani sono state 304 nel 2015, mentre nel 2013 si erano fermati a 296. Il motivo, secondo La Greca, è semplice. «I cani non sono diventati più cattivi, ma è aumentato il loro numero e l’incapacità di gestirli da parte dei proprietari. Chi accoglie un cane in casa oggi lo fa con troppa leggerezza e spesso si vede». Con la conseguenza che «quando le situazioni diventano ingestibili c’è chi non trova di meglio da fare che portare l’animale in canile». In certe storie il lieto fine non è previsto.
Ed è per evitare di mettere a rischio l’incolumità di chi non c’entra nulla e scongiurare morsi e abbandoni, che per il sesto an no consecutivo, in collaborazione con il Comune e l’Ordine dei medici veterinari di Vicenza, l’Ulss 6 promuove un corso di formazione per proprietari di cani o per chi in futuro vorrà possederlo. Dice La Greca: «Non è un corso di addestramento ma un modo per capire come funziona “l’universo cane” e creare la consapevolezza che comunque il cane è un impegno». Il percorso inizierà a ottobre e i partecipanti non potranno essere più di 80.
Non solo. Avverte La Greca «che circa 20 posti sono già riservati a coloro, proprietari e cani, che sono obbligati a frequentare il corso a seguito di aggressioni». In questo caso il corso durerà 16 ore e ai proprietari costerà 150 euro. Gli stessi dovranno poi sostenere un esame finale per la concessione di un patentino nel quale sarà specificato il livello di rischio. Se arriverà la bocciatura il corso dovrà essere ripetuto. Per tutti gli altri, invece, il corso costerà 50 euro e si tradurrà in un impegno di 12 ore.
«Solo in rari casi, quando proprietario e cane hanno dimostrato di non sapere ancora gestire situazioni di disagio, abbiamo raccomandato il sequestro cautelativo dell’animale», osserva l’esperto che aggiunge: «Non esistono razze pericolose. Esistono però specie come i cani da difesa o da combattimento la cui gestione è impegnativa».
«Dietro un morso c’è sempre un motivo – dice il professionista -. I cani, per esempio, considerano l’abbraccio dell’uomo un gesto coercitivo nei loro confronti. A malapena sopportano gli abbracci dei proprietari. Immaginate cosa succederebbe se un bambino o un estraneo volessero stringere un rottweiler».
«I cani – conclude La Greca – comunicano molto più di quanto si pensi, ma i proprietari devono saper cogliere i segni. Chi accoglie un cane in casa oggi lo fa con troppa leggerezza e spesso si vede».
Il Giornale di Vicenza – 4 settembre 2016