Solo un’operazione delicata ha consentito ai medici di estrarlo senza che pungesse la vittima nel condotto uditivo della donna, probabilmente sorpresa nel sonno
MILANO – Una terribile leggenda metropolitana è diventata realtà in Cina. Una donna si è recata nei giorni scorsi all’ospedale di Changsha, nella provincia di Hunan, lamentandosi per un fastidioso prurito all’interno dell’orecchio sinistro. Dopo un primo esame, ecco la diagnosi dei medici, tanto incredibile quanto spaventosa: un ragnetto si era infilato nel condotto uditivo. L’animale, potenzialmente pericoloso, era lì da cinque giorni.
RAGNO CURIOSO – Per chi soffre di aracnofobia non c’è incubo peggiore: un ragno vivo conficcato nell’orecchio, a tua insaputa. È accaduto in Cina ad una signora identificata solo col nome di «Lee». La vicenda, raccontata dai quotidiani locali, ha subito fatto il giro del mondo. Soprattutto quella foto che mostra il dettaglio dell’animaletto ripreso attraverso un’endoscopia furoreggia su Internet. I medici attorno a Liu Sheng sono stati in grado di rimuovere l’aracnide con una procedura non invasiva: hanno riempito l’orecchio della paziente con una soluzione salina per stimolarne l’uscita. E così è stato. Quando il ragno è venuto fuori la donna «è quasi scoppiata in lacrime», riferiscono i media cinesi. Anche perchè si è trattato di un intervento relativamente delicato: i dottori dovevano infatti far attenzione che il ragno non mordesse la donna o che si conficcasse ancora più profondamente nel condotto uditivo.
CAUSE – Resta la domanda: come ci è finito lí? Potrebbe essere uscito fuori durante i lavori di ristrutturazione della casa in cui la donna vive ed entrato nell’orecchio mentre questa dormiva, suppongono i medici. In quest’estate 2012, il numero di ragni e di altri insetti è esploso in molte regioni del pianeta, riferiscono gli esperti, innanzitutto a causa delle alte temperature e della siccità perdurante. Negli ultimi mesi si sono registrate temperature record anche in diverse regioni della Cina.
Elmar Burchia – Corriere.it – 11 agosto 2012