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Unioncamere. Nel 2014 i fallimenti crescono del 22%. Ogni anno le Pmi ricevono 97 controlli

Secondo Unioncamere nei primi tre mesi del 2014 hanno chiuso i battenti 3.600 società, in difficoltà anche il manifatturiero che l’anno scorso mostrava segni di ripresa. La Cgia contro la burocrazie: “Decine di verifiche da enti sempre diversi”

Più di 3.600 fallimenti in soli tre mesi; circa 40 al giorno, quasi due all’ora: sono i dati di Unioncamere sulle imprese italiane costrette a chiudere i battenti nel primo trimestre 2014. Un dato un crescita del 22% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. E salgono anche le procedure di concordato, 577 (+34,7%). L’aumento riguarda sia le società di capitali (+22,6%), che le società di persone (+23,5%) e le imprese individuali (+25%).Tra le regioni gli aumenti più consistenti in Abruzzo, Liguria, Puglia, Umbria e Marche.

In lieve controtendenza appaiono, secondo i dati Unioncamere, le aperture di procedimenti fallimentari per le imprese costituite come consorzi o cooperative, che hanno mostrato un calo di circa il 2%. Una procedura fallimentare su 4, aperta tra l’inizio di gennaio e la fine di marzo, ha riguardato aziende che operano nel commercio (+ 24% rispetto allo stesso periodo del 2013). In crescita anche i fallimenti nell’industria manifatturiera, un comparto in cui il fenomeno era in calo nel 2013: nel primo trimestre del 2014 si contano 763 fallimenti di imprese industriali, il 22,5% in più dell’anno precedente. Allo stesso modo, anche l’edilizia ha fatto registrare un incremento rispetto al dato 2013: +20,1% corrispondenti a 771 nuove procedure avviate.

Di certo la burocrazia non aiuta la sopravvivenza: secondo la Cgia di Mestre, infatti, sulle piccole imprese gravano 97 attività di controllo ogni anno. Si va dall’ambiente e la sicurezza nei luoghi di lavoro con 50

possibili controlli che possono essere effettuati da 1 Enti/Istituti diversi; al fronte amministrativo con sei controlli ad appannaggio di tre diversi Enti/Istituti. Su fronte dei contatti e quindi dell’area di lavoro il numero dei controlli si ferma a 18 con quattro Enti/Istituti interessati; mentre sul fronte fiscale le verifiche sono 23 con sette autorità diverse. 

Repubblica – 27 aprile 2014 

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