Il presidente dell’Inps risponde ai dubbi sull’impatto sul welfare del disegno di legge appena approvato: «Da nuove pensioni reversibili solo qualche centinaio di milioni di euro in più». Il giorno dopo l’approvazione definitiva del disegno di legge sulle unioni civili, tocca al presidente dell’Inps fare i conti dell’impatto economico del nuovo provvedimento.
In particolare il tema è quello della reversibilità delle pensioni, prevista nel ddl per le coppie gay (ma non per quelle etero). «C’è un impatto sui conti, ed è inevitabile che ci sia, ma è nell’ordine di qualche centinaio di milioni di euro ed è quindi sostenibile», ha spiegato il Tito Boeri a margine della presentazione del Rapporto Favo sull’assistenza dei malati oncologici.
Boeri ha sottolineato che «c’è sicuramente un aggravio dei costi per il sistema, ma non dell’entità che è stata paventata». «Abbiamo fornito – ha spiegato il presidente dell’Inps – alcuni elementi di valutazione alla commissione parlamentare ed i costi non si sono rivelati così elevati. Sono sostenibili. Ci siamo infatti allineati – ha concluso – all’esperienza tedesca, perché la legislazione tedesca era simile a quella italiana».
I dubbi di Sacconi
Le precisazioni di Boeri sembrano rispondere anche ai dubbi in materia sollevati dalle opposizioni. «L’approvazione della legge sulle unioni civili mette in discussione la sostenibilità di una parte rilevante del nostro welfare – aveva commentato Maurizio Sacconi, il giorno dell’approvazione del ddl – L’Italia spende ogni anno oltre 60 miliardi per il coniuge dei quali 40 e piu’ miliardi per le pensioni superstiti e 20 per le altre prestazioni. L’allargamento imponderabile della platea dei beneficiari determinerà oneri che sono stati ampiamente sottovalutati e che aumenteranno quando la Corte costituzionale non potrà che accogliere il ricorso di quanti segnaleranno la disparità di trattamento con le stabili convivenze eterosessuali, magari con figli. Non a caso il governo ha già ipotizzato, anche se poi negato, di mettere in discussione le pensioni di reversibilità».
Parte la campagna per il referendum
Intanto, con l’hastag «ci ricorderemo» come peana di battaglia, l’opposizione di centrodestra – che su questo si ritrova unita con una vasta squadra di parlamentari – si costituisce in comitato e si prepara a presentare un referendum per abrogare una parte della legge delle unioni civili appena il Capo dello Stato promulgherà la legge (vota il sondaggio). «Noi non siamo contrari al riconoscimento dei diritti ma ricorriamo al referendum perché Renzi ci ha impedito con la fiducia di emendare e discutere la legge e noi ridiamo la parola ai cittadini che rappresentiamo», dice Carlo Giovanardi di Idea, in conferenza stampa con Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella (Idea), Maurizio Gasparri e Lucio Malan (Fi), Gian Marco Centinaio e Nicola Molteni (Lega), Francesco Bruni e Lucio Tarquinio (Conservatori e Riformisti), Fabio Rampelli ed Edmondo Cirielli (Fratelli d’Italia), Gian Luigi Gigli e Mario Sberna (Ds-Cd), Guglielmo Vaccaro di Italia Unica ed il presidente della commissione Lavoro del Senato, Maurizio Sacconi. «Chiediamo di abrogare solo alcuni articoli, in particolare quelli che creano una discriminazione tra ipotesi di convivenza tra coppie eterosessuali e quelle omosessuali», ha spiegato Quagliariello.
corriere.it – 12 maggio 2016