Centosessanta quintali di bianco e ottanta di rosso pronti per essere distribuiti tra l’altro ad aziende e esercizi commerciali italiani che realizzano dolci, pasta e altri alimenti. Le uova al Fipronil sono arrivate in Italia in forma liquida e pastorizzata, senza guscio. Il ministero della Salute ha individuato la partita in un’azienda di distribuzione in Emilia-Romagna grazie a una segnalazione arrivata dalla Francia attraverso il canale Rasff, cioè il “rapid alert system for food and feed” dell’Unione Europea. L’impresa che ha lavorato le uova ha comunicato di averle acquistate da uno degli allevamenti olandesi finiti nello scandalo dell’insetticida e tutti gli Stati dove si trovano i suoi acquirenti sono stati avvertiti. In base alle regole sugli allerta per le contaminazioni degli alimenti il materiale sospetto va distrutto senza essere neanche analizzato.
«Sono 15 i Paesi dell’Unione coinvolti nel caso delle uova contaminate e tra questi c’è anche l’Italia», ha annunciato nella tarda mattinata di ieri un portavoce della Commissione Ue. Il ministero alla Salute poco dopo ha precisato che «ad oggi» non risulta che siano state distribuite ai consumatori. C’è stato solo il sequestro di quella partita nei magazzini del distributore emiliano. La situazione sarebbe quindi sotto controllo. «Dai riscontri incrociati, effettuati dal ministero tra le liste di aziende coinvolte e di quelle che hanno spedito prodotti in Italia negli ultimi tre mesi — si spiega — al momento risulta solo, da una segnalazione delle autorità francesi, pervenuta in data 8 agosto attraverso il Rasff, che un’azienda di tale Paese ha acquistato uova da uno degli allevamenti olandesi interessati e le ha trasformate in ovoprodotti che ha poi venduto anche presso un’azienda italiana».
Visto che dagli altri Paesi europei stanno aumentando le segnalazioni, il ministero spiega di tenere sotto controllo insieme a Nas e autorità sanitarie delle Regioni le informazioni sulla circolazione di lotti contaminati in Europa dall’insetticida vietato nella filiera alimentare.
E’ stata inoltre presa una misura precauzionale che riguarda le produzioni italiane. L’11 agosto è stata inviata una nota alle Regioni dove si dispone un piano di controlli a campione di uova, pollame e prodotti derivati per cercare il Fipronil «in via cautelativa e anche in assenza di segnalazioni specifiche». Giuseppe Ruocco, che dirige l’Igiene e la sicurezza degli alimenti del ministero spiega che «fortunatamente in questo settore non siamo dei grandi importatori però nel meccanismo di segnalazione iniziale del problema qualcosa non ha funzionato». Ormai da giorni l’Olanda e il Belgio sono sotto accusa per i ritardi nel lanciare l’allarme contaminazione.
Il piano di campionamento prevede una ripartizione per Regione del numero di stabilimenti di imballaggio da ispezionare. In Italia sono in totale 575. Sotto la lente finiranno anche tutti gli stabilimenti di trasformazione di ovoprodotti che in Italia sono in totale 36. Previsto in questo caso il vincolo sanitario, ossia in attesa del responso delle analisi nessun prodotto potrà essere commercializzato. Controlli e analisi che riguarderanno quindi anche le carni di pollame in particolare di galline ovaiole. Per quanto riguarda i centri di imballaggio e gli stabilimenti di trasformazione di ovoprodotti il campionamento (in Veneto un campione in un centro imballaggio uova in ognuna delle 9 Ulss e altrettanti campioni negli stabilimenti di ovoprodotti nelle Ulss 2, 5, 8, 9) deve essere concluso nel più breve tempo possibile. La tabella riassuntiva compilata dalle Regioni dovrà pervenire al Ministero entro il 21 agosto, giorno per cui è indetta in quella sede una riunione.
Nella precisazione del Ministero del 14 agosto si dispone che dovranno essere notificati sul sistema RASFF tutti i casi di superamento del limite strumentale fissato dalla legge (0.005 mg/kg), estendendo la segnalazione anche agli ovoprodotti scaduti. Il valore di 0.72 mg/kg è da riferirsi alla concentrazione in grado di causare un possibile effetto acuto e pertanto il superamento di tale concentrazione dovrà comportare anche il richiamo.
Scarica le note Emergenza Fipronil Piano campionamento Regione Veneto e nota Minsalute
La lista dei Paesi dove sono arrivate le uova con il Fipronil comprende oltre al Belgio e ai Paesi Bassi, la Germania, la Francia, la Svezia, il Regno Unito, l’Austria, l’Irlanda, il Lussemburgo, la Polonia, la Romania, la Slovacchia, la Slovenia, Danimarca e l’Italia. Sono quasi 250mila le uova contaminate vendute in Francia da aprile ad oggi, ha detto il ministro dell’Agricoltura Stephane Taravert. In Inghilterra il numero sarebbe di 700mila e in Danimarca sono ne state sequestrate 22 tonnellate.
In particolare in Belgio, Olanda e Germania negli allevamenti coinvolti di galline ovaiole sono stati effettuati trattamenti di disinfezione con l’impiego di sostanze quali il Dega 16 addizionato illecitamente con il Fipronil, sostanza bioacida utilizzata come antiparassitario nel cani e nei gatti ma non autorizzato negli animali in produzione alimentare. A seguito di tali trattamenti, il Fipronil è rimasto nell’ambiente e nella lettiera comportando la contaminazione degli animali per ingestione.
Bruxelles ha convocato per il 26 settembre un incontro con le autorità interessate dalla vicenda. «Non si tratta di una riunione di crisi – ha evidenziato il portavoce della Commissione Ue –. L’obiettivo è quello di trarre lezioni e discutere modi per migliorare continuamente l’efficacia del sistema dell’Unione riguardo a frodi e sicurezza alimentare». Ma una prima discussione sul punto ci sarà già il 4 e 5 settembre, a margine della riunione dei ministri dell’agricoltura Ue a Tallinn.
Tensioni tra Paesi Ue
Intanto dopo le accuse del governo belga ai Paesi Bassi di non avere avvisato dopo l’allerta, nel novembre 2016, di una possibile contaminazione da Fipronil negli allevamenti aviari, il ministro della Sanità olandese Edith Schippers , «ha ammesso le responsabilità del governo dell’Aia, ma ha respinto ogni accusa di negligenza, spiegando che nel 2016, non vi era sospetto che la sostanza potesse essere anche sulle uova».
I dati
In Italia sono arrivati 610mila chili di uova di gallina in guscio dai Paesi Bassi nei primi cinque mesi del 2017 ai quali si aggiungono però anche 648mila chili di derivati come uova sgusciate e tuorli freschi, essiccati, congelati o diversamente conservati mentre non sono quantificabili gli alimenti venduti come paste e dolci realizzati con le uova a rischio.
Che cosa è il fipronil
Il fipronil è un insetticida comunemente usato contro pulci, acari e zecche, ma è vietato in animali destinati alla catena alimentare, come appunto i polli. Risulta altamente tossico per topi, api, conigli e alcune specie di uccelli. L’Organizzazione mondiale della Sanità considera il fipronil «moderatamente tossico» per l’uomo. L’esposizione all’insetticida può causare nausea, vomito, dolore addominale e crisi epilettiche. Se consumato in grandi quantità può causare danni ai reni, al fegato e alla tiroide. Al momento non sono stati segnalati casi da intossicazione da fipronil. «Si teme che le uova al fipronil possano rimanere a lungo nella catena alimentare, dopo essere finiti in prodotti trasformati come torte, paste, pane» ha dichiarato Christian Meyer, ministro della Sanità della Bassa Sassonia. La contaminazione da fipronil è infatti stabile, ciò significa che la tossicità non viene distrutta dal calore. Gli esperti sono però concordi che i rischi per la salute sono molto bassi perché gli effetti da intossicazione si verificano solo nel caso di esposizioni ad alte dosi. (informazioni e immagini tratte da Repubblica, Sole 24 Ore, corriere.it e Minsalute – 12 agosto)
Ultimo aggiornamento il 14 agosto 2017