Usa. Botte e sevizie ai cavalli per farli trottare meglio
Nei guai uno dei principali addestratori americani. Che fa scena muta davanti alla tv. Tecniche dolorose e cruente di addestramento per gli animali in procinto di partecipare alle rassegne equestri
Per fare acquisire loro un’andatura più elegante e spettacolare, da mostrare nelle competizioni equestri, durante gli addestramenti erano torturati con congegni elettrici e picchiati con grandi bastoni di legno. Un video choc trasmesso dalla Abc nel programma televisivo «Nightline» e girato in incognito da un membro della Human Society, la più grande organizzazione statunitense a difesa degli animali, ha raccontato le sevizie e gli abusi perpetrati su alcuni Tennessee Walking Horse, razza equina molto famosa in America. Sott’accusa sono finiti Jackie McConnell, considerato uno dei più importanti addestratori di cavalli negli Usa e tutto il suo staff, incriminati per aver violato alcune norme a difesa degli animali come l’Horse Protection Act.
LE SEVIZIE – Nel video si vede McConnell che con profonda crudeltà utilizza un grande bastone di legno per picchiare i cavalli e poi utilizza congegni elettrici per insegnare agli animali a effettuare l’high-stepping, un particolare passo, molto apprezzato dai giudici delle competizioni equestri, nel quale l’animale tiene le zampe molto alte. Per rendere ancora più efficaci e spettacolari i loro movimenti sulle caviglie dei cavalli sono applicate sostanze chimiche corrosive che provocano un dolore intenso, ma permettono agli equini di sollevare le zampe sempre più in alto: “Troppo spesso si deve barare per vincere le competizioni equestri” ha dichiarato alla Abc Keith Dane della Humane Society of the United States
COMMENTI – McConnell, raggiunto da un reporter del network americano, non ha rilasciato dichiarazioni e non ha nemmeno voluto chiedere scusa per le sevizie protratte sugli animali. L’addestratore è stato incriminato da una giuria federale e secondo quanto ha dichiarato uno dei suoi avvocati dovrebbe dichiararsi colpevole delle accuse mosse contro di lui. I principali organizzatori delle competizioni equestri nelle quali gareggiano i Tennessee Walking Horse hanno rilevato che tali brutalità sono davvero rare e che alla fine non è detto che servano a far vincere le gare. Quello che è certo è che il valore economico dei cavalli che si aggiudicano queste competizioni aumenta vertiginosamente: “Non c’è bisogno di barare per vincere – sostiene Steve Mullins, membro del gruppo Show, incaricato di supervisionare gli animali prima degli eventi più importanti – Non è necessaria questa spazzatura per primeggiare nelle gare. E noi siamo terribilmente contro questa roba”
Corriere.it – 18 maggio 2012