Uniti contro l’unificazione: la Conferenza dei sindaci dell’Usl 1 si affianca ai colleghi dell’Usl 2 con una presa di posizione contraria alla fusione delle due aziende sanitarie. Ieri la decisione da parte dell’assemblea di Belluno, convocata d’urgenza in vista dell’appuntamento cruciale.
Questa mattina, infatti, i presidenti di tutte le Conferenze venete saranno chiamati in audizione a Venezia per la discussione sul riordino della sanità regionale. Quindici minuti a testa per fare valere le ragioni dei rispettivi territori, effettivamente non molto tempo per esprimersi su temi complessi. La necessità di documenti collettivi nasce anche dal bisogno di una sintesi efficace.
Le due aziende bellunesi apriranno la giornata di audizioni, rispettivamente alle 10.45 (Belluno) e alle 11 (Feltre). A rappresentare l’Ulss 1 sarà il vice presidente della Conferenza dei sindaci Alessandra Buzzo, primo cittadino di Santo Stefano di Cadore, e non il sindaco di Belluno Jacopo Massaro (che non ha partecipato alla votazione).
«Abbiamo rivisto la proposta formulata giovedì dall’esecutivo (a favore di una governance provinciale, Ndr), esprimendo parere contrario all’unificazione anche in virtù della specificità montana della nostra provincia – spiega Buzzo – Un direttore sanitario in meno non garantisce da solo il risparmio, i temi sono altri».
Alla decisione finale ha contribuito certamente il parere dei sindaci della parte alta della provincia. C’è chi, infatti, correla il taglio di alcuni servizi sanitari negli ospedali di Pieve di Cadore e Agordo all’onda lunga della fusione con l’Ulss di Belluno (avvenuta nel 1995). Lo stesso collegamento lo aveva fatto anche il sindaco di Feltre Paolo Perenzin, che domani, da presidente della Conferenza dei sindaci dell’Ulss 2, si ritroverà a lottare accanto ai freschi alleati dell’azienda di Belluno. I primi cittadini del Feltrino avevano prodotto le loro osservazioni già due settimane fa, consegnandole nelle mani del consigliere regionale Franco Gidoni (Lega Nord). Tra le tesi esposte dai sindaci feltrini, un riferimento a diversi casi di depotenziamento degli ospedali montani in seguito alla fusione tra realtà periferiche.
Andrea Zucco – Corriere Veneto – 8 settembre 2015