Breaking news

Sei in:

Usl 17, conti in rosso per 24 milioni. Bilancio 2015 gravato dai costi del nuovo ospedale e dalle spese per tenere in piedi le strutture dismesse a Este e Monselice

Nel giro di un anno i 141 mila euro di utile del 2014 diventano un “rosso” di 24 milioni. L’Usl 17 ha approvato il bilancio consuntivo 2015, relativo al primo anno completo di attività del nuovo polo ospedaliere di Schiavonia. Gli oneri del canone di concessione previsto dal piano finanziario per la costruzione dell’ospedale Madre Teresa, uniti ai costi tuttora in capo all’azienda per il mantenimento degli ex ospedali di Este e Monselice, hanno causato una perdita di 24 milioni di euro a fronte di un valore complessivo della produzione pari a 321 milioni di euro.

«Un dato che va letto come il frutto di una situazione di transizione, in attesa che venga completato il percorso di riorganizzazione, da una parte trovando una nuova destinazione d’uso per le strutture degli ex ospedali, dall’ altra rivisitando complessiva mente i costi secondo logiche di miglioramento dell’efficienza e dell’economicità di gestione», tiene a precisare l’Usi 17.

Gli ex ospedali. Per quello di Monselice l’azienda ha speso l’anno scorso 3,1 milioni di euro (-57% rispetto ai 7,3 milioni del 2014), mentre per la struttura di Este i costì sostenuti sono stati pari a 1,6 milioni (-55%). La spesa è alimentata da utenze, pulizie, manutenzione ai fabbricati e vigilanza

Il polo unico. C’è poi il canone di concessione previsto dal contratto di costruzione dell’ospedale unico di Schiavonia, che comprende «anche la fornitura di una serie di servizi già in precedenza estemalizzati a diversi fornitori. Tale canone ha inciso sul bilancio per un valore complessivo pari a 27,6 milioni di euro, tenendo conto che comprende 3,1 milioni per il noleggio di attrezzature (del valore di 16 milioni di euro) e circa 20 milioni di euro per l’affidamento di altri servizi».

L’attività. Al di là della perdita economica, l’Usl 17 loda i numeri di assoluto rilievo in merito all’attività aziendale: i ricoveri sono stati 17.026 (di cui 14.162 per residenti), con un tasso di ospedalizzazione pari a 127,5 ricoveri ogni 1.000 abitanti, dunque entro il limite di 135 fissato dalla Regione. Ben 2,5 milioni, invece, le prestazioni specialistiche ambulatoriali nel 2015 ai 183 mila residenti nei 46 Comuni, per un valore di oltre 43 milioni di euro. Gli accessi al Pronto soccorso sono stati 50.309, con oltre 440 mila prestazioni. Raggiunti «gli obiettivi regionali sia per quanto riguarda il contenimento della spesa farmaceutica sia per i costi del personale. La spesa farmaceutica è stata pari a 34,1 milioni, dunque al di sotto del tetto di 34,4 e con un risparmio di 1,6 rispetto al 2014. Il costo del personale è pari a 92,3 milioni contro un limite di 92,4 milioni».

Pd polemico. Particolarmente negativa la lettura del consigliere regionale Pd Claudio Sinigaglia: «II deficit delle Usi venete rispetto al 2014 aumenta enormemente, da 171 milioni a 240. A Padova, ai 24 milioni di buco dell’Usi 16 si devono sommare altri 24 milioni dell’Usi 17 per colpa del nuovo polo ospedaliero di Schiavonia. Un quadro tutt’altro che roseo: da questi numeri temiamo che la concentrazione della gestione in capo all’Azienda Zero porteràa tagli dei servizi immediati».

Il Mattino di Padova – 6 luglio 2016 

site created by electrisheeps.com - web design & web marketing

Back to Top