L’Usl 2 riceve una notifica di pignoramento per la causa milionaria sul mancato versamento delle indennità di risultato a 18 dirigenti non medici. In attesa di una risposta sulla sospensiva del risarcimento ai ricorrenti, che hanno portato l’azienda sanitaria in Tribunale per somme non corrisposte nel lontano 1994, si rischia l’arrivo degli ufficiali giudiziari per il ritiro dei fondi di cassa derivanti dai ticket delle prestazioni sanitarie, almeno per qualche settimana.
Il responso sul congelamento dei pagamenti ai ricorrenti dovrebbe arrivare a luglio. In ballo ci sono 4 milioni 800 mila euro. Prima del ricalcolo degli interessi fatto da un esperto e approvato dal giudice del lavoro, il Tribunale di Belluno aveva condannato l’azienda al pagamento di 6 milioni 200 mila euro, cifra poi ridotta proprio per il parere del consulente. L’Usl 2 aveva chiesto la sospensiva del risarcimento in attesa del responso dell’udienza in appello, prevista per il 2018. In caso di giudizio contrario a quello espresso dal giudice del lavoro in primo grado, i ricorrenti sarebbero tenuti alla restituzione delle somme. Un gran movimento di soldi, su cui solo il giudizio in Cassazione potrebbe dire l’ultima parola.
Intanto non ci sarebbero segnali di riavvicinamento tra ricorrenti e Usl 2. In passato si era tentata una trattativa sulla somma, ma il dialogo si era interrotto a causa della distanza tra le parti. Ora l’azienda spera che, data la delicatezza degli equilibri tra disponibilità di cassa e livello dei servizi, non venga applicato il pignoramento e venga accolta, invece, l’istanza di sospensiva.
Andrea Zucco – IL Corriere del Veneto – 19 giugno 2016