Il numero della paura è 11.595. Tanti sono gli ammalati di tumore nell’Usl 7 di Pieve di Soligo. Una cifra in costante aumento dal 2007 a oggi. Perché ci si ammala di più, o perché si sopravvive di più al cancro? I dati sono stati resi noti da Wwf Altamarca, che come ogni anno ha chiesto all’Usl 7 quanti sono i cittadini esenti ticket per il codice E048, correlato ai soggetti affetti da neoplasie maligne.
E come ogni anno, il numero è in crescita: nel 2011 gli ammalati erano 10.849, l’incremento del 2012 è pari al 6,9 per cento. Secondo il Wwf, una crescita collegata direttamente all’aumento dei pesticidi in agricoltura. Ma solo pochi mesi fa, l’Usl 7 aveva spiegato che nel triennio 2007-2009 il numero dei decessi era inferiore alla media regionale. In attesa che lo studio pilota portato avanti dall’Usl, i cui risultati sono attesi a breve, sveli eventuali correlazioni tra l’impiego della chimica in agricoltura e la salute umana, restano i dati resi noti dal Wwf. Nel 2007, le esenzioni codice E048 erano 8.760. Sono cresciute ogni anno circa di sei punti percentuali, fino ad arrivare agli 11 mila malati del 2012. I nuovi casi nel 2012 sono 1.042, e almeno questo dato è in controtendenza: nel 2011, furono 1.135, di cui 540 decessi e 30 guariti. La media attuale è quindi di un malato ogni 18,5 abitanti, nel 2007 era di uno ogni 24. L’Uls7 non ha fornito i dati disaggregati, e cioè per tipo di incidenza tumorale, che avrebbero forse aiutato a fare chiarezza sul presunto nesso con i pesticidi ventilato dal Wwf. In attesa che anche l’Usl 7 spieghi come vanno letti i dati, bisogna sottolineare che si tratta di “codici esenzione”: a rigor di logica, il loro numero è destinato a crescere se le persone ammalate sopravvivono di più rispetto agli scorsi anni. E anche il tasso di mortalità reso noto dall’Usl 7 contraddice il nesso con i fitofarmaci: il tasso nell’Usl pievigina è di 356 maschi ogni 100 mila abitanti, e 186 femmine ogni 100 mila. Il dato medio regionale, in un territorio nel quale sono venduti meno pesticidi, è invece di 381 maschi e 198 femmine. E non ci sono solo i pesticidi, nel Quartier del Piave. Ci sono fabbriche, automobili, verniciature, telefonini, e una dieta che, come nel resto d’Italia, ha peggiorato sensibilmente la nostra salute. La polemica è destinata a durare a lungo. Ma qualche spiraglio di collaborazione tra Usl e Wwf sembra aprirsi dalle parole di Gianluigi Salvador, di Wwf Altamarca: «Quest’anno, per la prima volta, siamo riusciti ad avere i dati senza ricorrere al difensore civico regionale. Chiediamo che le istituzioni sanitarie come le Usl della Provincia e l’Arpav si prendano carico da subito di trovare le cause che generano l’aumento del trend delle incidenze tumorali. Chiediamo inoltre che le stesse istituzioni, sindaci compresi, pensino a un piano di azioni che permetta di invertire il trend della crescita dei tumori, per non essere tutti ammalati di tumore maligno fra una quindicina d’anni. Stiamo vivendo un count down drammatico».
La Tribuna di Treviso – 21 marzo 2013