Niente sostituzione delle lavoratrici assenti per maternità: la “voce” sta circolando da qualche tempo negli ambienti ospedalieri dell’Usl 8, generando ovviamente viva preoccupazione per gli effetti che potrebbe avere sull’organizzazione dei servizi.
Ma anche per la gestione delle ferie e di altre assenze di lavoro, soprattutto in quei reparti dove la presenza femminile è praticamente esclusiva. Una novità introdotta dalla Regione nell’ambito della spending rewiew dall’inizio di quest’anno: pur assicurando il turn over – ovvero la sostituzione del personale che va in pensione o si licenzia – questo però non riguarderebbe le assenze per maternità. Da quanto appurato però la mancata sostituzione non corrisponderebbe a una comunicazione ufficiale: non esiste alcuna delibera che esclude dal turn over le maternità. Ma a livello ufficioso, o meglio pratico, il timore apparirebbe fondato. Infatti dall’inizio dell’anno la Regione non ha più dato il via libera a sostituire le lavoratrici del comparto infermieristico assenti per maternità, sia nella Usl 8, ma anche nelle altre Usl trevigiane. Disposizione che ovviamente non poteva far drizzare le orecchie ai dipendenti, scatenando il tam tam tra le strutture sanitarie: una o più assenze per maternità non sostituite potrebbero aver gravi conseguenze nell’organizzazione dei turni di lavoro, ma anche per la concessione delle ferie. E quindi andando ad aggravare ulteriormente il problema delle ferie arretrate da smaltire. All’origine del problema pare invece esserci una generale riorganizzazione a livello regionale circa il fabbisogno di personale negli ospedali, dove ha avuto un ruolo anche l’avvicendarsi dei nuovi direttori alla guida delle Usl venete. Se sono quasi automatiche le sostituzioni a seguito di collocamenti a riposo o licenziamenti, quelle per le maternità da un paio di mesi sono al palo. «Non abbiamo avuto alcuna notizia di provvedimenti che blocchino il turn over per le maternità, ma è vero che le situazioni di questo tipo comunicate dall’inizio dell’anno non hanno ancora avuto il via libera dalla Regione per essere risolte con contratti a tempo determinato», confermano all’ufficio personale dell’Usl 8, «Ma riteniamo che si tratti solo di un ritardo: la situazione potrebbe sbloccarsi già nei prossimi giorni». Infermieri preoccupati per l’emergenza che va delineandosi, ma la direzione dell’azienda sanitaria per ora è ottimista.
La Tribuna di Treviso – 7 marzo 2013