L’assessore regionale alla sanità Luca Coletto, rassicura i 90mila abitanti dell’opitergino mottense: l’ospedale di Oderzo e il centro riabilitativo di Motta di Livenza non subiranno tagli né ridimensionamenti.
L’Usl 9 di Treviso ha i bilanci in ordine, in linea con quanto richiesto da Roma. Ci saranno invece iniziative per rendere di eccellenza alcuni settori. Al convegno sul futuro della sanità a Oderzo organizzato dalla Lega Nord, hanno preso la parola anche l’assessore regionale Franco Manzato. Il direttore dell’Usl 9 Claudio Dario, e Romano Astolfo, presidente della Conferenza dei sindaci del Distretto. Manzato ha chiarito alcuni timori: «A Oderzo c’è qualche tensione per la questione del reparti di Ostetricia e Pediatria: con i numeri che ci sono, qui non c’è proprio nulla da toccare». Claudio Dario si è rivolto direttamente all’assessore regionale Coletto: «Non è pensabile una sola Ostetricia a Treviso per 4.500 parti. Noi abbiamo l’equilibrio di bilancio, non partecipiamo al disavanzo, quindi “se non facciamo combattere” lasciateci in pace. Anche per Motta c’è voce di riduzione dei primariati. Non se ne parli perché ci sono 145 posti letto. Il territorio ha problemi di viabilità, e di notte gli elicotteri non volano. Il futuro prevede la medicina di gruppo fuori dall’ospedale e noi stiamo pensando a creare una centrale operativa per seguire le situazioni che non sono di urgenza. Qualche cosa di simile per quanto è stato fatto per le assistenze domiciliari». Romano Astolfo ha difeso i presidi ospedalieri di Oderzo e Motta, specificando che questa Usl ha la spesa sanitaria pro capite fra le più contenute della Regione Veneto. «I nostri bilanci sono già in regola. C’è preoccupazione per il presidio di Motta, per una possibile riduzione dei primariati. Avremo carenza di professionisti, anche per le passate scelte del numero chiuso all’università. Un grave problema che si profila per il territorio è la situazione dei medici di famiglia:quelli che ci sono stanno per raggiungere l’età della pensione.C’è uno spazio per una nicchia di eccellenza a Oderzo che possa attrarre in periferia anche validi professionisti? Pensiamo ad un centro di eccellenza per la traumatologia». Quindi per la sanità ad Oderzo e Motta l’imperativo è: «Non toccare, aumentare e qualificare», ha concluso Michele Sarri
La Tribuna di Treviso – 8 dicembre 2012