A dieci mesi dalla scadenza del contratto, la Regione dà i voti ai direttori generali. E 12 su 23 rimediano l’insufficienza. Il che, volendo attenersi alle disposizioni della legge regionale 14 del 1994 che vede appunto i dg «soggetti a valutazione annuale con riferimento agli obiettivi assegnati dalla giunta e in relazione all’azienda gestita», prevederebbe la loro rimozione in caso di non rispetto dei paletti fissati da Palazzo Balbi. Ma così non sarà, mai nessuno è stato cacciato, nemmeno quando non è stato rispettato il budget, prima mission del loro incarico. Tanto è vero che ogni anno la Regione ripiana i debiti delle Usl con una manovra di bilancio. Come «punizione», per i manager resta dunque solo il fastidio di vedersi dietro la lavagna (e, conoscendoli, non è poco). Le pagelline vengono redatte per le 21 Usl secondo i seguenti parametri: garanzia dei livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei vincoli di bilancio.
La valutazione è di competenza della giunta e vale il 75% del giudizio finale; rispetto della programmazione regionale, di competenza della V commissione Sanità, il cui responso pesa per il 5%; qualità ed efficacia dell’organizzazione dei servizi sociosanitari sul territorio delle Usl, di competenza della Conferenza dei sindaci, che vale il 20%. Poiché lo Iov e le due Aziende ospedaliere sono esclusi dalla valutazione sulla qualità ed efficacia dell’organizzazione dei servizi sociosanitari sul territorio, per loro il voto deve tenere in considerazione: la garanzia dei livelli essenziali di assistenza nel rispetto dei vincoli di bilancio, il cui giudizio è a carico della giunta Zaia per l’80%; e il rispetto della programmazione regionale, sulla quale il parere della commissione Sanità contribuisce per il 20%. Ogni soggetto deputato a dare i voti «opera in autonomia» e gli obiettivi di salute e il funzionamento dei servizi assegnati ai dg vengono considerati raggiunti in modo soddisfacente se si consegue un punteggio di almeno il 60% in relazione alla totalità dei giudizi espressi dai soggetti chiamati alla valutazione.
In base a tale indicatore, i primi della classe sono Giorgio Roberti dell’Usl 9 di Treviso (72%); Gian Antonio Dei Tos, a capo dell’Usl 7 di Pieve di Soligo (69,40%); Giuseppe Dal Ben, guida dell’Usl 12 Veneziana (68,50); Pietro Girardi, dg dell’Usl 19 di Adria (66,63%); Ermanno Angonese, dell’Usl 6 di Vicenza (65,47%). Dall’altra parte della classifica, all’ultimo posto Urbano Brazzale, direttore generale dell’Usl 16 di Padova, la più grande del Veneto (47,40%); segue lo Iov, che però è commissariato da Domenico Mantoan (52,60%); terz’ultimo Gino Gumirato, guida dell’Usl 13 di Mirano (53,80%); a poca distanza l’ormai ex dg dell’Azienda ospedaliera universitaria di Verona Sandro Caffi (non si può giudicare il successore Francesco Cobello, nominato a fine dicembre), fermo a 55,04%; e poi c’è Claudio Dario, a capo dell’Azienda ospedaliera di Padova e uomo di Zaia (55,30%). Se le pagelle peseranno sulla riconferma dei dg è da vedere, perché a contare davvero è la solita spartizione partitocratica delle poltrone.
Il Corriere del Veneto – 10 febbraio 2015
La Regione e le pagelle dei manager: «Voti parziali non ci sono bocciature. Mancano i punteggi del Consiglio e delle Conferenze dei sindaci»
La Regione contesta la bocciatura di undici manager dell’Usi che si evincerebbe dalle tabelle pubblicate ieri dal Corriere del Veneto in quanto le valutazioni inserite nella delibera di giunta sono da intendersi come parziali: «Il meccanismo di valutazione dei Dg – scrive la Regione – prevede che, fatto 100 il massimo possibile, la Giunta regionale assegni punteggi fino ad un massimo di 75 punti. Gli altri 25 sono riservati all’espressione del Consiglio regionale (5 punti) e delle Conferenze dei Sindaci delle singole Uiss (20 punti). I punteggi pubblicati sono quelli relativi esclusivamente ai 75 o 80 punti assegnabili dalla Giunta regionale e pertanto non c’è alcuna bocciatura. A breve sarà approvata la delibera con i punteggi di Consiglio regionale e Conferenze dei Sindaci».
IL COMUNICATO DELLA REGIONE VENETO
DG VENETI TUTTI PROMOSSI. PUNTEGGI PUBBLICATI DA RIFERIRE AD UN MASSIMO POSSIBILE DI 75 PUNTI PER LE ULLSS E 80 PER AZIENDE OSPEDALIERE E IOV. SE IL PEGGIORE HA AVUTO 47,40 PUNTI VUOL DIRE CHE NON CI SONO BOCCIATI.
Per la Giunta regionale i Direttori Generali della Sanità sono tutti promossi. Per dare giudizi pubblicamente è utile conoscere il meccanismo attraverso il quale essi vengono definiti. La notizia di “bocciature” che si sarebbero verificate non corrisponde alla realtà dei fatti.
Il meccanismo di valutazione dei Dg prevede che, fatto 100 il massimo possibile, la Giunta regionale assegni punteggi fino ad un massimo di 75 punti. Gli altri 25 sono riservati all’espressione del Consiglio regionale (5 punti) e delle Conferenze dei Sindaci delle singole Ulss (20 punti) . Nel caso delle Aziende Ospedaliere e dello Iov, 80 punti sono assegnati dalla Giunta regionale e 20 dal Consiglio.
Conoscendo questa procedura sarebbe facile intuire che, se la valutazione peggiore di una Ulss da parte della Giunta è 47,40 punti su 75, il manager valutato è, per la Giunta regionale, ampiamente promosso, così come, se le valutazioni di Aziende Ospedaliere e Iov superano abbondantemente i 50 punti, queste tre entità sono ampiamente promosse.
I punteggi pubblicati sono quelli relativi esclusivamente ai 75 o 80 punti assegnabili dalla Giunta regionale. A brevissimo sarà approvata la delibera che conterrà anche i punteggi di competenza del Consiglio regionale e delle Conferenze dei Sindaci.
11 febbraio 20015