Poniamo il caso che voi siate un dirigente di un’amministrazione pubblica che deve programmare le spese per il prossimo autunno. E magari, avendo letto delle ben 200 lettere di fuoco che il commissario alla Spending Review Carlo Cottarelli ha spedito a mezza Italia contestando gli acquisti fatti finora, non volete correre il rischio di sbagliare.
Oppure, mettiamo che facciate parte di un’azienda interessata a mettere in commercio prodotti che possano interessare le “centrali uniche di spesa” che poi dovrebbero essere la pietra angolare della riduzione degli sprechi. Bene, in questi o altri casi per capire come dobbiate comportarvi dovrete aspettare almeno due settimane. Come si legge persino sul sito, la Consip, società del ministero dell’Economia “centrale di committenza nazionale” per gli acquisti pubblici sarà chiusa per due settimane: da lunedì scorso, lil agosto, fino al 25. Chi prova ad avventurarsi nella sede di via Isonzo 19/E riceve più o me no la stessa risposta: quattro giovani addetti alla portineria accolgono l’utente spiegando che, appunto, l’ufficio è chiuso. E specificano: «Guardi, per qualunque informazione deve prendere appuntamento con il centralino, ma fino al 25 è chiuso anche quello. Dovrebbe esserci un numero verde…». Il numero verde in effetti funziona, ma le informazioni non possono che essere generiche.
LE LETTERE DI COTTARELLI Insomma, come spesso accade in questa strana penisola, le buone intenzioni di chi, come Cottarelli e il commissario anti corruzione Raffaele Cantone, ha promesso di rivoluzionare la pubblica amministrazione italiana, si scontrano con la difficoltà a mantenere un ritmo di marcia perlomeno sostenuto. Una settimana fa, infatti, Cottarelli e Cantone avevano scritto a duecento amministrazioni pubbliche accusate di aver violato le norme sugli appalti da tenere solo ai prezzi più convenienti per il contribuente. Specificando che le pubbliche amministrazioni dovrebbero acquistare servizi solo Uffici chiusi per ferie tramite le centrali uniche come la Consip. Per gli ulteriori dettagli, cortesemente, aspettate che faccia un po’meno caldo.
CHIUSI PER FERIE Non che queste ferie siano uniche nel loro genere, anzi. L’elenco è lungo e i giorni liberi non mancano per nessuno: la Camera dei de putati ha chiuso il 7 agosto e riaprirà il 4 settembre, i senatori hanno salutato palazzo Madama l’8 agosto e riprenderanno a lavorare il 3 settembre. E l’andamento è lento anche per molti consigli regionali e comunali. In Valle d’Aosta il consiglio regionale ha chiuso il 30 luglio e si riunirà nuovamente solo il 24 settembre. In Sicilia, dove l’Ars ha spesso primati poco commendevoli circa presenze, vitalizi, contributi e spese varie, l’assemblea regionale resta chiusa fino al 16 settembre. Infine il comune di Roma, che ha sì fatto una maratona finale nella notte del 6 agosto, ma poi ha dato il prossimo appuntamento al 15 settembre.
Il Messaggero – 14 agosto 2014