Corriere della Sera. Vaccini che scarseggiano, vaccinandi che non si presentano o non vengono chiamati, Regioni che non riescono a fare la seconda dose, altre che vaccinano persone che non ne hanno diritto. Mentre il governo prova ad accelerare, ma è in ritardo sul programma, le Regioni vanno in ordine sparso e finiscono per accusarsi a vicenda.
Ieri si è superata quota 11 milioni di vaccinazioni. Il totale dei vaccinati con entrambe le dosi è di 3.475.919. In media solo il 30 per cento degli over 80 è stato completamente vaccinato, ma rimangono molte differenze: sopra il 40 per cento ci sono Alto Adige, Molise, Basilicata e Marche. Fanalini di coda la Sardegna, con l’11 per cento, e la Toscana con il 19 per cento. Tempi ancora difficili per gli over 70: solo l’1,87 per cento è stato vaccinato con due dosi. Eppure gli over 70 sono un quarto delle vittime.
Che non fosse facile la campagna vaccinale, si sapeva. Ma le difficoltà aumentano, invece di diminuire. All’inizio, disorganizzazione e prudenza gonfiavano le scorte dei pochi vaccini arrivati nelle Regioni. Poi la gara a chi ne faceva di più, insieme a un aumento dell’organizzazione, ha esaurito le giacenze rendendo difficile — causa i ritardi nelle consegne — la somministrazione delle seconde dosi. Per questo ora ci sono Regioni, pur non così virtuose, come la Puglia, che contestano le lacrime di coccodrillo di quelle che volevano primeggiare e ora si trovano a secco: «Chi ha utilizzato tutto lo stock vaccinale — dice il governatore Michele Emiliano — sembra più veloce degli altri ma non ha pensato alla seconda dose. E adesso chiede forniture supplementari che non dovrebbe poter avere». Polemica che fa il paio con quella del presidente campano Vincenzo De Luca, che ha lamentato di avere ricevuto meno dosi di vaccino del Veneto.
La Puglia è oggetto di molte polemiche per la dispersione di dosi a categorie non previste. Ne hanno beneficiato, secondo il programma Agorà, formatori della Confcommercio, preti e tecnici dell’Arpa. Da una parte l’assessore Pierluigi Lopalco pospone la campagna perché non ci sono vaccini a sufficienza, dall’altra ci sono casi di hub dove mancano i vaccinandi. Anche in Veneto non sono poche le difficoltà. La Regione nei primi giorni ha tenuto una dose esagerata di scorte, poi è rimasto senza. Verona ha esaurito le dosi e molti anziani e disabili che si erano presentati ieri sono stati rispediti a casa.