Vaccini, le Regioni “Certezze sulle dosi o dovremo rinviare chi è già prenotato”. Gli assessori scrivono a Figliuolo: “Timori per i possibili tagli fino al 40%”, Ma il commissario: “Rispettiamo i piani, forniture ridotte solo del 5%”
Repubblica. Tutto a posto, le dosi di vaccini a Rna messaggero per luglio ci sono, anche se la quantità è leggermente inferiore, del 5%, rispetto a giugno. Le Regioni, e quindi i cittadini, non devono preoccuparsi: è questo il senso di un comunicato inviato ieri mattina dalla struttura del commissario straordinario per l’emergenza, Francesco Figliuolo. Invece le amministrazioni locali continuano a essere preoccupate e il coordinatore degli assessori alla Salute, l’emiliano Raffaele Donini, ha scritto una lettera a Figliuolo e al ministro alla Salute, Roberto Speranza, nella quale chiede per conto dei colleghi «una comunicazione univoca e ufficiale a livello nazionale che circostanzi in modo inequivoco il numero delle consegne per ogni settimana di giugno e di luglio».
Nel frattempo, temendo un taglio che l’assessore alla Salute del Lazio, Alessio D’Amato, quantifica nel 40%, ci sono Regioni, come la Toscana, che in questi giorni hanno sospeso le nuove prenotazioni. Il Lazio invece ha annunciato, «a causa della riduzione nazionale di Pfizer a luglio», che si rinviano le vaccinazioni dei più giovani, cioè di chi ha dai 12 ai 16 anni. In Puglia ieri per la prima volta hanno chiuso due hub perché non c’erano vaccini e si teme che il problema si ripresenti anche in futuro. Dalla Lombardia, Guido Bertolaso ha spiegato: «Abbiamo avuto notizia di un calo di dosi ma non sappiamo ancora quante. Abbiamo prenotazioni fino al 4 agosto, circa 100mila al giorno. Non è colpa nostra o delle altre Regioni e nemmeno di Figliuolo. Comunque affronteremo il problema, magari ci sarà disagio per 10-20mila concittadini ai quali diremo che spostiamo l’appuntamento per il vaccino». Luigi Icardi, assessore del Piemonte si rammarica «del fatto che il rallentamento nella consegna delle dosi farà ritardare la nostra campagna vaccinale di almeno una settimana, perché ci manca il 18% di vaccini».
In generale, i rappresentanti di tutte le Regioni, dopo che gli assessori alla Salute martedì pomeriggio hanno avuto una riunione sulle forniture con alcuni collaboratori di Figliuolo, hanno detto, come scritto sempre nella lettera inviata al commissario e al ministro, che, se sarà confermato, «si troverebbero nella condizione di dover riprogrammare le sedute vaccinali rinviando gli appuntamenti già fissati e di non poter fissare nuovi appuntamenti. Il rinvio riguarderebbe prevalentemente le prime dosi ma in alcune realtà sarebbero a rischio le seconde ».
La situazione è completamente diversa a leggere la nota ufficiale della struttura commissariale, dove appunto si fa notare che si procede praticamente secondo i piani. Le dosi di Moderna e Pfizer da utilizzare a giugno sono in totale circa 15,3 milioni (dei quali 13,2 di Pfizer). A luglio il dato passa a 14,5 milioni (12,1 di Pfizer). «La differenza tra le consegne di giugno e quelle di luglio sarà di 0,8 milioni di dosi, pari al 5% circa, in termini percentuali. Nel terzo trimestre dell’anno, luglio, agosto e settembre, le previsioni relative ai vaccini a Rna messaggero sono assolutamente coerenti con l’obiettivo de l piano, che prevede, a livello nazionale, la vaccinazione entro fine settembre dell’80% della platea delle persone che possono sottoporsi a vaccinazione». Per la struttura di Figliuolo, dunque, non possono esserci problemi a luglio. Nel trimestre aprile, maggio, giugno era arrivato in Europa un anticipo di dosi di Pfizer mentre da luglio le consegne tornerebbero ad essere quelle previste, con il leggero calo.
«Quanto comunicato oggi (ieri, ndr) ci lascia soddisfatti — spiega Donini — I numeri sono buoni e non ho ragione di pensare che siano sbagliati. C’è però una bella differenza con quello che ci hanno detto i collaboratori del generale Figliuolo martedì. Nella nostra lettera chiediamo una parola definitiva sui dati».
