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Vaccino italiano: una scommessa (pagata da noi). Lo Stato finanzia ReiThera ed entra nel capitale della società.  Ma ha senso impiegare in questo modo i soldi dei contribuenti?

Ha senso, oggi, che il contribuente italiano metta quattrini su un vaccino che non esiste (sarà pronto a settembre), anziché usarli per avere prima quante più dosi possibili del vaccino che c’è? Non sarebbe stato meglio provare a puntare di più sugli antidoti già disponibili, la cui ricerca e sviluppo è stata finanziata da altri, anche a nostro vantaggio? Non avremmo avuto, ovviamente, il gusto di poter dire che c’è anche un vaccino tricolore.

LEGGI L’APPROFONDIMENTO DI ALBERTO MINGARDI SU L’ECONOMIA – VACCINO ITALIANO UNA SCOMMESSA (PAGATA DA NOI)

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