Beffa amarissima per Stefano Valdegamberi (e per i 10.505 veronesi che avevano votato Udc). Il vulcanico consigliere regionale non farà trasloco da Venezia a Roma. Ieri era volato nella capitale, convinto di dover avviare le pratiche per la prima seduta parlamentare.
invece si è sentito dare da Pierferdinando Casini in persona una notizia che l’ha letteralmente raggelato. «Caro Stefano — gli ha detto il serafico Pierferdy — mi spiace davvero tanto ma ci abbiamo ripensato. E Catania, tra i due collegi in cui è stato eletto, opterà per quello di Verona, anziché per quello di Napoli». Cos’era successo? Al momento di preparare le liste dell’Udc per la Camera, a Valdegamberi era stato offerto di essere il numero due dell’Udc nella Circoscrizione scaligera (non senza qualche polemica, visto che la direzione provinciale avrebbe preferito Stefano Marzotto). Il capolista sarebbe stato Mario Catania, ministro uscente dell’Agricoltura e di professione funzionario nello stesso dicastero. Catania, però, sarebbe stato il «numero uno» anche nel collegio Campania 2, che comprende Caserta, Benevento, Salerno e (attenzione!) Avellino. L’accordo tra Casini e Valdegamberi prevedeva però chiaramente che, una volta eletto da entrambe le parti, Catania avrebbe optato per il collegio meridionale, lasciando via libera a Valdegamberi nel collegio di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo. Tutto previsto, insomma. Ma solo in teoria. Valdegamberi è furibondo: «Per i montanari come me prima di tutto viene il rispetto per la parola data e per gli elettori. Quello che stanno combinando a Roma è incredibile, ma reagirò, non sono uno che si arrende facilmente
Il Mattino di Padova – 28 febbraio 2013