ore 16.30 dalla fermata autostazione Lupa (Piacenza) a Caorso, ore 7.30 da Caorso a Piacenza, il 7 giugno da Piacenza alle 14.00, ritorno da Caorso alle 17.00 dello stesso giorno, il 12 giugno da Piacenza alle 05.35 e ritorno da Caorso alle 14.19 del giorno dopo, il 15 giugno la corsa da Piacenza a Caorso delle 16.30 e da Caorso a Piacenza delle 17.30, dal 2 al 16 giugno (esclusi sabato e domenica): ore 19.45 da Piacenza, ore 05.52 (del giorno dopo) da Caorso, dal 2 al 16 giugno (esclusi sabato e domenica): ore 18.35 da Piacenza, ore 05.52 (del giorno dopo) da Caorso, dal 3 al 15 giugno (esclusi sabato e domenica): ore 14 da Piacenza (il ritorno viene effettuato con mezzo privato). I passeggeri dei viaggi descritti possono contattare i numeri 0523.317830 o 3311358947, dalle ore 8.30 alle 17.30, o scrivere una mail a malinfpc@ausl.pc.it con il proprio nome e cognome, data di nascita e recapito telefonico, per essere richiamati dagli operatori.
In caso di sintomi, è sempre consigliabile rivolgersi al proprio medico di famiglia”.

Al momento in Italia la variante ex indiana che tanti problemi ha scatenato in Gran Bretagna è ufficialmente attestata al 2%. Ma secondo il Financial Times ilnostro paese sarebbe il quinto al mondo con una percentuale di casi intorno al 26% relativa al periodo compreso fra il primo gennaio e il 16 giugno 2021; il 9% secondo le stime del centro Ceinge-Biotecnologie avanzate relative all’ultimo mese e che segnano un aumento rispetto al 3.4% che risultava dall’analisi relativa al periodo fra il 15 maggio e il 16 giugno. In entrambi i casi la fonte è la banca dati internazionali Gisaid, nella quale tutti i Paesi del mondo depositano le sequenze genetiche del virus SarsCoV2. Che si debba andare a pescare i dati in questo mare di sequenze si deve, purtroppo, al fatto che ad accezione della Gran Bretagna, tutto il mondo sta raccogliendo poche sequenze del virus e non fa eccezione l’Italia. Qui il ministero della Salute ha disposto una nuova indagine rapida per stimare la diffusione nel Paese delle principali varianti del coronavirus in Italia, a partire proprio dalla Delta e che prenderà in considerazione i campioni notificati il 22 giugno, dei quali si otterranno le sequenze genetiche.

Il Financial Times ha attinto ai dati di Gisaid grazie alla collaborazione dell’istituto di ricerca belga Sciensano e le stime indicano che Gran Bretagna e Portogallo sono i Paesi ad avere la maggiore concentrazione di variante Delta, rispettivamente con il 98% e il 96%, fra i Paesi che hanno depositato le sequenze. Seguono gli Stati Uniti con il 31%, quindi Italia (26%), Belgio (16%), Germania (15%),Francia (6,9%).