Variante Delta, quale vaccino protegge di più: i dati dello studio REACT-2
Lo studio ha preso in considerazione un campione di 207mila britannici tra il 12 e il 25 maggio, in particolare tra gli adulti che hanno ricevuto un’iniezione con AstraZeneca e con Pfizer.
Secondo i dati raccolti, entrambi i vaccini producono anticorpi contro il coronavirus entro due settimane dall’iniezione in quasi il 100% dei casi.
Ma se con Vaxzevria sono stati registrati livelli di proteine anti-Covid in circa l’85% degli ultra-ottantenni, con Comirnaty la percentuale rilevata è di circa il 98%.
Nelle persone che avevano ricevuto soltanto la prima dose, la presenza di anticorpi nel sangue variava sia per gruppi di età che per tipo di vaccino. La concentrazione più bassa è stata riscontrata nelle persone di età pari o superiore a 70 anni al 32% tre settimane con Pfizer-BioNTech e al 46% per AstraZeneca.
Nei soggetti a cui sono state somministrate entrambe le dosi di Comirnaty, è stata rilevata una concentrazione di anticorpi del 100% a due settimane dal richiamo per le fasce d’età sotto gli 80 anni, e del 97,8% per gli over 80.
Riguardo il vaccino Vaxzevria la prevalenza dopo il richiamo era invece del 100% nei soggetti di età compresa tra 18 e 39 anni, per poi diminuire gradualmente con all’avanzare dell’età fino all’83,6% in quelli di età pari o superiore a 80 anni.
Il divario nella risposta anticorpale è stato però più evidente con la sola prima dose: dal 100% nei 18-24 anni tre settimane dopo Pfizer-BioNTech al 32,3% negli over 70.; tra il 72,2% e il 46,2% nelle rispettive fasce d’età con AstraZeneca.
Variante Delta, studio REACT-2: la protezione con due dosi
“Una percentuale molto più alta di partecipanti aveva anticorpi rilevabili dopo due dosi di vaccino, con una maggiore variabilità dopo una sola. È fondamentale che tutti coloro che possono ottenere la loro seconda dose in modo tempestivo, anche se hanno già avuto il COVID-19.” ha commentato Gaham Cooke, professore di malattie infettive presso l’Imperial college.
“Ciò è particolarmente importante ora, poiché riteniamo che siano probabilmente necessari livelli più elevati di anticorpi per proteggere dalla variante delta, i cui tassi stanno aumentando rapidamente” ha sottolineato il ricercatore.