Corriere del Veneto. L’Usl 6 Euganea ha diramato i risultati relativi ai tamponi molecolari effettuati lo scorso venerdì e legati ai focolai Covid di variante Delta attualmente presenti nel Padovano. La buona notizia è che i nuovi casi sarebbero – il condizionale è d’obbligo – solo due, ma il tracciamento non è stato (per motivi indipendenti alla volontà dell’azienda sanitaria locale) così «maxi» come era stato invece preventivato: delle 1.025 persone invitate, infatti, appena 423 hanno risposto presente alla chiamata recandosi in uno dei punti-tampone. Una scarsa affluenza che tuttavia non sembra preoccupare particolarmente il Servizio Igiene e Sanità Pubblica dell’Usl 6: tutti i contatti stretti dei cosiddetti «gruppi-indice» – quelli in cui è stato registrato almeno un caso – si sono infatti regolarmente presentati, risultando negativi.
Lo screening era stato però esteso non solo a tutti i frequentatori dei centri estivi coinvolti (tra questi anche «1,2,3 Stalla» a Saccolongo e il Grest di Legnaro per possibili contatti con le comprovate positività, ma non è stato rilevato alcun nuovo cluster) ma in via precauzionale anche ai fruitori dei servizi forniti dal Centro sportivo militare gestito a Salboro dalla Padova Nuoto. Proprio a tale ambito sono stati collegati due ulteriori casi, ma il direttore Luigi Poli specifica subito: «Uno riguarda un assistente bagnino di circa 25 anni che non lavorava con noi da due-tre mesi ma che avrebbe ripreso tra circa dieci giorni: lo abbiamo inserito preventivamente nella lista che avevamo poi inviato all’Usl, lui si è presentato per effettuare il tampone ed è risultato positivo. So che era tornato da poco da una vacanza in Spagna e che qualche ora prima aveva effettuato il vaccino anti-Covid, quindi è stato anche scrupoloso. L’altro caso riguarderebbe un ragazzino, ma nel pomeriggio mi hanno comunicato che si tratterebbe di un falso positivo, quindi aspetto ulteriori conferme». I due tamponi molecolari verranno sequenziati per capire se sono legati alla variante indiana.
Per quanto riguarda invece la variante Gamma, ovvero quella brasiliana, ieri l’azienda sanitaria ha organizzato un ulteriore screening nel condominio Ibisco – nel quartiere Arcella – per testare i 134 residenti, molti dei quali originari del Bangladesh, al pari della donna 32enne ricoverata in terapia intensiva. Tra i positivi vi sono anche lavoratori delle cooperative del Mercato agroalimentare: per questo motivo il presidente Maurizio Saia dedicherà loro in settimana una giornata tanto per l’esecuzione di tamponi quanto per la somministrazione di vaccini.
L’Azienda Ospedaliera, nel frattempo, ha aggiornato il proprio piano per il recupero entro fine anno delle prestazioni specialistiche ambulatoriali ancora in sospeso: ne mancherebbero ancora 304 di chirurgia vascolare (tra prime visite, controlli e altre prestazioni), 419 di Neurologia e ben 3.298 di Pneumologia, in quanto gli specialisti di tali branche erano impegnati nella gestione dell’area semintensiva durante l’emergenza Covid. Con l’occasione sono stati forniti anche alcuni dati relativi proprio alla pandemia: dal primo gennaio al 30 aprile 2021 sono stati curati complessivamente 1.342 pazienti affetti dal virus e processati più di 293mila tamponi, di cui 87mila effettuati al personale medico-sanitario.