Varroatosi, le linee guida per il controllo per il 2016. Ecco le strategie di intervento aggiornate sul territorio nazionale
Il Ministero della Salute ha diffuso con la nota n.15790 le linee guida 2016 per i trattamenti anti-varroa, redatte dal Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. Come evidenzia la nota, per fare fronte a questo parassita è di fondamentale importanza la programmazione dei trattamenti, con l’obiettivo di sincronizzare gli interventi in tutti gli apiari presenti di una determinata area territoriale. Le linee guida hanno quindi lo scopo di indicare le strategie di intervento contro questa malattia da realizzare nel territorio nazionale. La varroatosi rappresenta uno dei principali problemi sanitari per l’apicoltura italiana. E’ ben nota infatti la sua capacità di arrecare danni alle famiglie e la farmaco resistenza causa di una sua progressiva diffusione in quasi tutti gli apiari italiani. Per fare fronte a questo parassita, uno degli strumenti ancora disponibile è la programmazione dei trattamenti con l’obiettivo di sincronizzare gli stessi in tutti gli apiari presenti di una determinata area territoriale. Le linee guida
In relazione a questo aspetto, si legge nella nota del direttore generale Sanità animale Silvio Borrello, si ritiene pertanto fondamentale che le regioni entrino nell’ottica di predisporre periodicamente, di concerto con le Associazioni degli apicoltori, piani di trattamento nei territorio di competenza al fine di perseguire più nel dettaglio i seguenti obiettivi:
1) l’adozione da parte di tutti gli apicoltori presenti in un determinato ambito territoriale di trattamenti antivarroa da effettuarsi in un preciso arco di tempo individuato in funzione delle caratteristiche eco climatiche dello stesso;
2) la programmazione di controlli a campione diretti a verificare la corretta adozione dei trattamenti, l’adeguata copertura del territorio nonché la tempistica di esecuzione.
In relazione al punto 2) detti controlli potranno essere programmati negli apiari secondo le seguenti modalità: randomizzata e basati sul rischio
Tali controlli potranno inoltre essere: di tipo documentale e di tipo clinico.
Al fine di consentire i controlli di tipo documentale si ritiene indispensabile che codeste regioni dispongano che gli apicoltori, registrino i trattamenti effettuati come previsto al Capo III del Regolamento 852/2004 nonché conservino le evidenze di acquisto dei farmaci utilizzati.
Tenuto conto che gli apicoltori che commercializzano alimenti o materiale vivo (api/nuclei) già dispongono di un registro ai sensi dell’articolo 79 del decreto legislativo 6 aprile 2006 n.193 si reputa che lo stesso possa essere utilizzato per la registrazione di detti trattamenti.
Le verifiche potranno essere assicurate anche nell’ambito dei vari controlli esercitati da tutte le varie U.O. dei servizi Veterinari territoriali, a condizione che il personale sia debitamente formato viste le peculiarità del settore apistico.
Un aspetto da promuovere, in particolare ad opera delle Associazioni dei Produttori, è la informazione e formazione degli apicoltori sulle misure da adottare per garantire la riuscita dei piani di trattamento; la formazione sui rischi sanitari d’altronde rientra tra gli aspetti previsti dal Reg. Ce 852/2004 (Allegato 1 Parte A II.4.e) per il personale e può concorrere a rispondere a questa necessità, possibilmente considerando anche gli altri rischi sanitari del settore apistico.
Per quanto concerne i controlli clinici di cui la precedente punto b) questi devono essere considerati come uno valido ausilio per la verifica dell’effettiva adozione/efficacia dei trattamenti registrati a livello documentale.
Infatti in caso l’indagine clinica evidenzi la presenza di forme di Varroatosi accompagnate da segni di gravità tali da mettere a rischio la sopravvivenza delle famiglie è lecito presupporre che i trattamenti nonsiano stati eseguiti o lo siano stati ma in maniera non corretta o inadeguata.
In tal caso il veterinario Ufficiale potrà applicare quanto indicato nella nota n. prot 13975 del 12 luglio 2013 avente per oggetto “indicazioni operative riguardanti l’applicazione della OM 17 febbraio 1995 recante norme per la profilassi della varroasi”.
Si ricorda infine che nell’ambito dell’attività di farmaco vigilanza eventuali effetti indesiderati, sospetta reazione avversa, o diminuzione dell’efficacia del farmaco vanno segnalati al Ministero della Salute all’indirizzo: http://www.salute.gov.it/portale/ministro/p4_8_0.jsp?lingua=italiano&label=servizionline&idMat=MDV&idAmb=FMV&idSrv=PSK&flag=P
3 luglio 2016