Tra i primi ad attrezzarsi l’unità territoriale veterinaria dell’Usl 22 dove il direttore sanitario, Franco Cicco, ha allestito un ambulatorio per il pronto soccorso a gatti che subiscono degli incidenti, inserito in un progetto più ampio, riservato proprio ai felini liberi
Se si investe un animale in strada si è obbligati a soccorrerlo e si può chiamare il pronto soccorso dell’ospedale più vicino per chiedere l’intervento di un veterinario. Lo prevede il codice della strada. Il 28 luglio 2010, infatti, è stato approvato il nuovo testo sulla sicurezza stradale, con incluso il soccorso agli animali in caso di incidenti.
Tra i primi ad attrezzarsi per tale servizio, è stata l’unità territoriale veterinaria dell’Usl 22, con sede a Bardolino (al piano terra del distretto Usl e in fianco alla caserma dei vigili del fuoco), dove il direttore sanitario, Franco Cicco, ha allestito un ambulatorio per il pronto soccorso a gatti che subiscono degli incidenti, inserito in un progetto più ampio, riservato proprio ai felini liberi.
In caso di un incidente di qualsiasi natura a un gatto, si può chiamare il pronto soccorso di tutti gli ospedali della zona, dove sono registrati i recapiti dei veterinari incaricati all’intervento medico, che vengono subito allertati. L’unità di Bardolino svolge tutte le attività istituzionali, come la classica sterilizzazione dei gatti randagi e vi sono due medici che vi svolgono anche l’attività libero professionale.
Un ambulatorio aperto dieci anni fa, proprio con l’obbligo alla sterilizzazione delle colonie feline. Solo quest’anno, i veterinari hanno sterilizzato 450 gatti e calcolano di arrivare a 650 entro la fine dell’anno (numero massimo consentito dal tetto economico assegnato).
Il «Progetto Gatti», sul quale operano otto veterinari, è cofinanziato da Usl e da Regione Veneto. «Nei comuni dell’Usl 22 ci sono 370 colonie- sottolinea il dottor Cicco- per una stima di 4-5 mila gatti liberi e sono solo quelli che abbiamo censito».
Una vera e propria popolazione felina, che viene assistita dai volontari della «Lega difesa del cane», di cui è responsabile Cristina Dandello. Con l’associazione il centro veterinario ha realizzato una convenzione: gli animalisti procedono alla cattura dei gatti, li portano in ambulatorio per le sterilizzazioni o le cure e poi li riportano nell’habitat di provenienza. Sul lago le colonie si trovano soprattutto nelle vicinanze di campeggi e residence, dove i turisti forniscono cibo agli animali, che però quando finisce la stagione turistica, restano soli ed affamati. Ed ecco, allora, che intervengono gli animalisti per assisterli.
l’articolo in pdf (dal sito del Ministero della Salute)
Il Corriere di Verona – 25 ottobre 2012