Due articoli per introdurre il divieto dell’utilizzo della catena o di qualunque altro strumento di contenzione similare per i cani. E’ quanto prevede il progetto di legge presentato dai consiglieri regionali di FI Leonardo Padrin, Mauro Mainardi, Davide Bendinelli, Remo Sernagiotto e Moreno Teso. Il pdl di Forza Italia si va ad aggiungere agli altri tre in materia di tutela degli animali di affezione presentati in precedenza dal consigliere dell’Idv Gennaro Marotta e da Vittorino Cenci della Lega. Il Pdl numero 422 primo firmatario Padrin, depositato il 6 marzo, va a modificare l’articolo 3 e l’articolo 8 della legge regionale 28 dicembre 1993, n. 60 “Tutela degli animali d’affezione e prevenzione del randagismo”, prevedendo appunto, salvo per ragioni sanitarie documentabili e certificate dal veterinario curante o per misure urgenti e solamente temporanee di sicurezza, il divieto dell’utilizzo della catena o strumenti simili per gli animali da compagnia, che si tratti di cani, gatti, furetti o pappagalli.
Il progetto di legge prevede anche che la Giunta regionale, sentita la commissione consiliare competente, disponga apposite indicazioni e requisiti per le strutture dedicate al ricovero degli animali da compagnia, con disposizioni specifiche per la detenzione dei cani da parte dei privati.
“Riteniamo ci siano – ha sottolineato Padrin – livelli di civiltà che ci dovrebbero portare a cambiare i nostri comportamenti verso gli animali in genere. Il rischio che con questa proposta legislativa si vuole evitare – spiega Padrin – è che chi lega, ad esempio, un cane alla catena senza una giusta causa è più propenso a dimenticarsene perché si sente tranquillo sul fatto che il cane non possa scappare, fare danni o spaventare nessuno, e questo può costituire maltrattamento, soprattutto se la catena è pesante e lo costringe a rimanere solo a lungo, essendo un animale sociale che necessità di interazioni”. “La catena – aggiunge Davide Bendinelli – può causare ferite e danni al collo di un cane, oltre a farlo sentire infelice e frustrato. Lo stress nell’animale porta all’aggressività, soprattutto se il cane viene tenuto alla catena tutto il giorno, senza interazioni sociali, stimoli, giochi, possibilità di correre e contatti con il proprietario”. Padrin ha annunciato che si tratta del primo di una serie di atti che il suo gruppo “farà per quanto riguarda la salute animale”.
“Prediamo atto con soddisfazione – dichiara in una nota Gennaro Marotta, consigliere regionale di Italia dei Valori – che la catena, come mezzo di coercizione per gli animali, viene condannata anche da Forza Italia. Auspico che il nuovo pdl venga abbinata con i tre precedentemente depositati”. E prosegue: “Speriamo che prima della fine della legislatura si riesca a concludere l’iter per approvare norme più civili ed attente ai tanti animali domestici che fanno ormai parte delle nostre famiglie, per superare la legislazione vigente, che risale agli anni ’90”. Al momento i progetti di legge abbinati sullo stesso tema, in attesa di essere discussi ed approvati in Commissione sono: il Pdl n. 138 (gennaio 2011) “Norme per la tutela degli animali d’affezione e per il contrasto del randagismo e dei maltrattamenti degli animali” di Marotta, il Pdl n. 299 (agosto 2012) “Norme in materia di accesso alle aree pubbliche per gli animali da compagnia”, sempre di Marotta, ed il Pdl n. 51 (giugno 2010) “Nuove norme a tutela degli animali d’affezione in prevenzione dei maltrattamenti dell’abbandono e del randagismo”, di Vittorino Cenci.
“Il mio obiettivo – conclude Marotta – è di creare una maggioranza trasversale su questa battaglia etica, per arrivare a condividere, maggioranza e opposizione insieme, un progetto di rinnovamento sul tema degli animali d’affezione”.
A cura ufficio stampa Sivemp Veneto – 11 marzo 2014