Il consiglio riduce le spese di 10 milioni. Ruffato: «Siamo i più virtuosi d’Italia». Certo, si può fare di più. Quello sempre. Ma questa volta bisogna dire che la giunta regionale si è data da fare. E i conti di palazzo Balbi sono tutti in ordine.
Nonostante i tagli ai trasferimenti statali, i fondi vincolati, le spese incomprimibili e le riduzioni degli introiti fiscali per il prossimo anno (-9%), l’assessore al Bilancio Roberto Ciambetti è infatti riuscito a tirare fuori dal cilindro più di 250 milioni di euro di investimenti per il 2014. «Si tratta del frutto di una politica di contenimento dei debiti effettuata negli ultimi tre anni e mezzo e di una serie di operazioni che hanno permesso di ridurre tutta una serie di costi», spiega Ciambetti che ieri ha presentato in aula ai consiglieri regionali il bilancio di previsione per l’anno prossimo.
I fondi verranno ripartiti tra l’edilizia sanitaria (30 milioni), il piano straordinario per l’alluvione (50 milioni), l’edilizia scolastica (20 milioni), i lavori dei Comuni veneti (25 milioni), la rete viaria (52 milioni) e la salvaguardia di Venezia (15 milioni). Le altre voci (visibili nella tabella a fianco) vanno dall’Expo 2015 al fondo per incentivare le imprese e arrivano a un totale di 269 milioni di cui circa 250 di finanziamenti recuperati dai risparmi e una ventina legati alle spese correnti. In tutto il bilancio del Veneto per il 2014 ammonta a poco più di 17 miliardi di euro di cui 4 sono partite di giro per le contabilità speciali (cioé sono indisponibili) e 8,3 destinati al finanziamento della sanità regionale. Dei restanti 4,7 miliardi quasi un miliardo è vincolato al finanziamento del tasporto pubblico locale, al fondo per lo sviluppo, alla realizzazione della superstrada Pedemontana e agli interventi per l’edilizia sanitaria e sociale. Gli interventi di spesa per il 2014 (al netto dei 270 milioni di investimenti legati ai risparmi degli anni precedenti) dunque saranno sul settore della non autosufficienza (707 milioni), istruzione e formazione (220 milioni), edilizia pubblica (220 milioni) e lo sviluppo economico (circa 100 milioni). La macchina regionale infine (tra funzionamento della giunta, stipendi del personale, affitti e risorse) costa un miliardo di euro.
Promossi sui conti anche i consiglieri regionali che dal 2010 al 2012 hanno saputo tagliarsi più di 9 milioni di euro. Il bilancio consuntivo approvato ieri all’unanimità infatti è passato dai 60,5 milioni di due anni fa ai 51 milioni dell’anno scorso. «E Il bilancio proposto per il 2014 è ancora più virtuoso», promette il vicepresidente del consiglio regionale Franco Bonfante (Pd) assicurando che «figurerà tra i più virtuosi in assoluto nel panorama delle Regioni italiane». Per il prossimo anno infatti palazzo Ferro Fini taglierà di un ulteriore milione il bilancio complessivo arrivando a un taglio totale di 10,5 milioni di euro. «La virtuosità della gestione ci ha già permesso di restituire alla giunta quattro milioni di euro frutto di oculati risparmi», aggiunge il presidente Clodovaldo Ruffato che ieri ha tracciato un bilancio (positivo) di fine anno dei lavori del parlamentino regionale ricordando che il Veneto è stata una delle poche regioni non toccate dagli scandali dell’anno scorso. Per il 2015, in occasione della fine della legislatura, l’obiettivo è di contenere ulteriormente la spesa e portarla a 47 milioni di euro. Resta il fatto che, nonostante un risparmio di 678 mila euro, la spesa maggiore del consiglio regionale sono proprio i vitalizi dei consiglieri stessi. In totale palazzo Ferro Fini spende 9 milioni per stipendiare i consiglieri in carica e 11 per assicurare un vitalizio agli ex consiglieri e ai coniugi che percepiscono un assegno di reversibilità. La seconda voce di spesa sono i gruppi consiliari che nel 2014 costeranno 4 milioni, circa 75 mila euro in meno rispetto al 2013 (che era già stato ridotto sulla quota del 2012). Le spese generali del consiglio per beni e servizi (pulizie, informatica, spese postali, gestione sedi) valgono infine 10 milioni di euro, un milone e mezzo in più a causa del nuovo sistema informatico. L’unico neo – ma non è roba da poco – è stato lo scontro sull’assestamento di bilancio per adeguare le spese alla mancata vendita del patrimonio immobiliare. Secondo Pietrangelo Pettenò (Fsv) «è impossibile riuscire a impegnare entro il 31 dicembre fondi votati il 19 dicembre», mentre per Lucio Tiozzo (Pd) «il Veneto diventa così la maglia nera d’Italia». Sul voto dell’assestamento Forza Italia ha abbandonato l’aula e il Pdl si è spaccato.
Corriere Veneto – 20 dicembre 2013