L’appuntamento è ormai diventato un must per i gourmet del Polesine pronti a cimentarsi in «tante ricette facili e veloci» sì, ma comunque «di grande effetto»: tutti i venerdì, alle 11, sulle frequenze di Delta Radio, c’è «Isi Cooking», lo show di cucina dell’ex assessore al Bilancio e allo Sviluppo economico Isi Coppola, che dopo 15 anni in Regione ha deciso di dedicarsi adesso alla sua più grande passione, i fornelli, mettendo a disposizione dei radioascoltatori i segreti del pan di fagiolini alla curcuma o della «ricetta tricolore», orgoglio aennino (il calembour sul nome della trasmissione ruota attorno a Isi-easy , ma anche «Isi e bisi» non sarebbe stato male).
Non è l’unica, Isi Coppola, ad essersi reinventata dopo una lunga militanza ed anni trascorsi tra Palazzo Balbi e Palazzo Ferro Fini. A parte Renato Chisso, di cui molto si è scritto in questi mesi, e Carlo Alberto Tesserin, veterano del Palazzo (sedeva in consiglio dal 1990) assurto al prestigioso incarico di Primo Procuratore di San Marco, che fine hanno fatto gli altri nomi che per anni hanno monopolizzato le cronache politiche del Veneto? Di Diego Bottacin già si è detto, perché è stato forse il caso più singolare: sindaco della sua Mogliano dal 1992, in Regione dal 2005, ex coordinatore della Margherita, poi nel Pd, infine con Monti, dopo 23 anni è tornato a scuola, istituto secondario Minerbi (sempre a Mogliano) per insegnare italiano, storia, geografia ed educazione civica. «Sono felice di essere tornato, mi mancava il rapporto con i ragazzi» ha assicurato ri-salendo in cattedra. Nereo Laroni, già sindaco di Venezia dal 1985 al 1987, poi europarlamentare dal 1989 al 1994, consigliere regionale del nuovo Psi, del Pdl e infine di Ncd, si sta invece dedicando alla sceneggiatura di un film tratto da uno dei suoi romanzi, «Il profumo dell’Erba», recentemente tradotto in russo: «Me l’ha chiesto una casa di produzione del Kazakistan (è console onorario del Paese dell’Asia Centrale, ndr .), lì sono molto sensibili all’argomento del libro, lo sterminio delle popolazioni nomadi altaiche, musulmane. Sono anche al lavoro su un nuovo libro, il diario di una colonia veneziana alla foce del Don».
Pietrangelo Pettenò, il «comunista terribile» che con l’ostruzionismo ha fatto impazzire per anni la maggioranza di centrodestra, è risalito sulla torre di controllo dell’aeroporto Marco Polo di Venezia come tecnico dell’assistenza di volo (è ancora amministratore della Marco Polo System ma il sindaco di Venezia Brugnaro gli ha già preannunciato la messa in liquidazione della società) mentre Gennaro Marotta, storico volto dell’Italia dei Valori che alla fine della legislatura stupì tutti rinunciando al vitalizio, ha ripreso il suo posto di funzionario amministrativo ai servizi sociali della municipalità Chirignago-Zelarino.
Sempre a sinistra, non si è ritirato a vita privata l’ex capogruppo Lucio Tiozzo, pure lui come Pettenò e Coppola per 15 anni a Palazzo Ferro Fini: da ex presidente della Legacoop del Veneto, è stato nominato presidente del comitato di gestione della rete di cooperative «Ittica Service Alto Adriatico», il più grande polo integrato di assistenza a servizio della filiera ittica del Nord Adriatico. Sono tornati a fare impresa anche l’ex presidente del consiglio regionale Valdo Ruffato, che con la sua «Impresa 2000» si occupa di consulenza fiscale, contrattuale e contabile per le imprese agricole (è concorrente agguerritissimo della Coldiretti), e l’ex presidente della commissione Sanità Leonardo Padrin, presidente dal 1997 della cooperativa «Servizi logistici»: «Ma sono diventato papà da pochi mesi, questo è il mio vero nuovo lavoro».
Fa il consulente anche l’ex assessore all’Agricoltura Franco Manzato, specializzato in progetti e finanziamenti Ue, mentre Raffaele Grazia è manager in una fabbrica di t-shirt, la Ots srl di Polverara («In futuro la T-shirt verrà scelta per essere indossata in occasioni contrapposte, sarà casual e da gran galà. È la nostra convinzione e ambizione» si legge nel sito) mentre l’ex golden boy di Forza Italia Davide Bendinelli, dopo aver seguito i cantieri del suo agriturismo a Garda, nei pressi del lago, la sera si diletta suonando al piano bar dell’hotel di famiglia (durante la campagna elettorale regalava un cd di sue canzoni dal titolo: «Bendinelli, tutta un’altra musica»). Sempre sui colli veronesi l’ex speaker dipietrista Gustavo Franchetto coltiva olive e produce olio, dicono di ottima qualità.
Infine, l’ex capogruppo di Forza Italia, Dario Bond: botanico, esperto erborista, ha un negozio a Feltre chiamato «L’alchimista» ma tutti lo conoscono semplicemente come il «Dottor Bond»: «Giro fiere e mercatini – ci ha detto una volta – è fantastico. Lì sì che ho ripreso davvero contatto con la gente, altro che la politica».
Marco Bonet – Il Corriere del Veneto – 10 gennaio 2015