Zaia contrario all’arrivo dell’immondizia indifferenzata da Roma. L’assessore: «Supertassa per questo tipo di conferimenti»
VENEZIA – No, e poi no. Il Veneto aveva risposto picche alla Campania e ora usa il medesimo trattamento per il Lazio. La parola d’ordine è “ognuno si smaltisca i rifiuti suoi”. Del resto, chi è virtuoso, ha una percentuale di raccolta differenzata tra le più alte d’Europa non puà diventare la crocerossina di chi invece ha fatto la cicala.
Veneto risoluto e compatto. Il no ai rifiuti di Roma, dopo che la mega-discarica di Malagrotta sarà off-limits per i rifiuti non trattati, arriva dal presidente Luca Zaia, ma anche dall’assessore all’Ambiente Maurizio Conte che addirittura propone una supertassa per questo tipo di conferimenti, cercando così di compensare l’aumento ingiusto e ingiustificato che con la Tares i cittadini veneti saranno costretti a pagare. «Restiamo fermamente contrari a ricevere rifiuti da Roma, un no ribadito a più riprese e non solo nei confronti del Lazio – ha sottolineato il presidente Luca Zaia. Non è giusto che il Veneto possa ricevere rifiuti da chi non ha saputo programmare per tempo, significherebbe offendere i veneti che, al contrario, hanno saputo agire per tempo e in perfetta compatibilità con l’ambiente e sono tra i primissimi in Italia quanto a raccolta differenziata».
Ma i tempi sono stretti. Nell’attesa che entri in funzione un nuovo impianto, che sarebbe quasi pronto nella zona Rocca Cencia, il progetto è di portare i rifiuti della capitale che non riescono ad essere trattati nel Lazio, fuori regione per un periodo limitato, meno di un mese. Ma se il Veneto dice no, i rifiuti romani non hanno fortuna neppure in casa. La sola ipotesi dell’arrivo dell’immondizia capitolina genera opposizioni anche in Ciociaria, che resta teatro di una ferma protesta da parte degli abitanti. E sulla questione interviene anche il ministro Clini. «Stiamo lavorando affinché dall’11 aprile non vengano più conferiti rifiuti non trattati a Malagrotta», ha annunciato ieri. Tra le ipotesi circolate sulle regioni che potrebbero accogliere nei loro impianti i rifiuti romani per il trattamento ci sono con il Veneto anche Lombardia e Emilia Romagna. Ma Clini non si sbilancia: «Saranno trattati in impianti autorizzati nel Lazio, ma anche fuori dalla Regione».
E se Zaia è risoluto, l’assessore Conte non lo è da meno. «Il mio no a qualsiasi ipotesi di arrivo a Padova dei rifiuti di Roma è netto. – sottolinea – In ogni caso, se si dovesse rendere necessario, proporrò una supertassa per questo tipo di conferimenti». Per l’assessore «L’autosufficienza nella gestione della risorsa rifiuti non dev’essere una chimera a cui ispirarsi soltanto, ma un obiettivo primario in funzione del quale le amministrazioni regionali debbono realizzare risultati concreti e una corretta cultura dell’intero ciclo di trattamento. La richiesta di conferimento che pare sia stata inoltrata all’impianto di incenerimento padovano da Roma riapre invece la discussione».
L’assessore sfodera pure la Tares. «Ma il Veneto non può più pagare per le mancanze di altri. In aggiunta, con la nuova tassa, la Tares, i Veneti pagheranno di più per un servizio che nella nostra regione è già coperto in modo virtuoso e per di più si vorrebbe far trattare i rifiuti di altri nel nostro territorio. Oltre al danno anche la beffa».
Gazzettino – 10 aprile 2013